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Martedì 13 Marzo 2012
Tassa sulla casa, un mistero
Le elezioni bloccano l'aliquota
Imposte comunali, caos a Como. La giunta scadrà tra due mesi e non ha deciso nulla sull'aliquota Imu, l'imposta sugli immobili che ha sostituito l'Ici, abolita dal 2007 sulla prima casa. Nel caos i proprietari di 110mila immobili
Per seconde case, uffici, negozi, box, l'aliquota base è lo 0,76% e il moltiplicatore passa da 34 a 55. Ma il Comune potrebbe decidere di applicare le aliquote base. Oppure di aumentarle e di differenziarle; di escludere, per esempio, gli scaglioni di reddito bassi o di affrontare il problema alla radice con la riclassificazione degli immobili.
Fatto sta che entro il 18 giugno, salvo contrordini del Governo, dovrà essere pagata la prima rata Imu e i comaschi non sanno quale sarà l'importo, poiché la giunta non ha deciso, rinviando l'imposta alla prossima amministrazione.
Non solo, ma è pure facoltà dei Comuni l'applicazione dell'addizionale Irpef, ora allo 0,2%. Potrebbe salire fino allo 0,8%, in aggiunta allo 0,33% regionale, con effetti che si trascinano nel 2013 e retroattivi quest'anno.
Unica certezza in questo momento per i comaschi: sono in arrivo nuove tasse e saranno salate. L'ultima simulazione è del Sole 24 Ore di ieri: un proprietario di casa da 100 mq in affitto, ad aliquota base, a Como pagherà 936 euro di Imu l'anno. E il proprietario di un negozio da 100 metri quadrati in centro corrisponderà 1.625 euro al Comune.
Incerti i cittadini, incerti gli operatori. Sembra ben difficile, salvo miracoli, che entro il 18 giugno, la nuova giunta e il nuovo consiglio comunale possano deliberare sulle nuove imposte, parte integrante e sostanziale del bilancio preventivo, soprattutto se va come l'anno scorso, quando furono discussi 300 emendamenti.
Non ci sono i tempi tecnici. Le elezioni sono il 6 maggio, con eventuale ballottaggio due settimane dopo. Il bilancio va approvato entro il 30 giugno. Non restano che pochi giorni per eventuali manovre finanziarie.
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