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Mercoledì 14 Marzo 2012
Meno fabbrica e più commercio
I sindacati cambiano pelle
La Cisl perde 1.400 iscritti tra i pensionati. "Revisione tecnica delle liste"
Pesa la crisi del tessile e dell'edilizia. Crescono i frontalieri
A pagare lo scotto maggiore è la Cisl, che in termini assoluti lascia sul campo oltre mille tessere, anche se rimane il principale sindacato in provincia con 68.486 iscritti complessivi (nel 2010 erano 69.601, pari a 1115 in più di oggi). Duecento iscritti in meno anche per la Cgil che si ferma a quota 52.730. Cresce solo la Uil: oltre 250 tessere in più tra 2010 e 2011 rappresentano un bottino interessante, sebbene il totale degli iscritti (12.147, contro gli 11.875 dell'anno precedente) sia ancora ben lontano dai dati di Cgil e Cisl.
Dal borsino delle categorie emerge un dato chiaro: la rappresentanza nell'industria sta vivendo una profonda crisi (tutti perdono tesserati), mentre crescono le iscrizioni al sindacato tra i lavoratori del commercio, dei trasporti e dei servizi. Un vero e proprio boom, poi tra i frontalieri, segno evidente che le tensioni politiche tra Italia e Svizzera hanno ripercussioni anche sul fronte del lavoro.
Sindacato da sempre forte soprattutto tra pensionati e pubblico impiego, nel 2011 la Cisl ha visto una drastica riduzione di consensi proprio in una delle roccaforti: la Fnp (pensionati) che infatti ha perso 1.406 iscritti. Un dato che in via Brambilla spiegano come frutto di una pulizia «tecnica» delle liste.
Il servizio completo con i commenti dei sindacalisti sul numero de La Provincia in edicola oggi 14 marzo.
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