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Sabato 17 Marzo 2012
Allarme movida a Como
Violenza fuori controllo
Il sindaco Bruni contro i ragazzi che vanno per locali. Non si è mai discostato da una linea: «Como non è Rimini» e cioè, a suo dire, non c'è posto per una vita notturna fracassona.
Il mandato di Bruni è stato caratterizzato dai tentativi di conciliare la vita notturna, soprattutto in città murata, con il diritto al riposo e alle ordinarie occupazioni di circa quattromila residenti. Forse il sindaco ha raccolto segnali di un ricorso alla forza per zittire i fracassoni?
«Le situazioni di conflittualità possono scatenare l'aggressività», ha precisato Bruni ieri mattina. Dunque, non esclude la possibilità di reazioni dei cittadini: la liberalizzazione degli orari ha tolto al Comune una leva e cioè il ricorso ad una regolamentazione degli orari; peraltro il Consiglio di Stato ha bocciato l'ordinanza "coprifuoco" dell'anno scorso, perché non considerava gli interessi dei pubblici esercizi. Il sindaco non si è mai discostato da una linea: «Como non è Rimini» e cioè, a suo dire, non c'è posto per una vita notturna fracassona. Il turismo, nella città del lago e della frontiera, è di fascia medio - alta, come testimonia la qualità delle strutture ricettive e non cerca eccessi. Sono appunto gli eccessi nel mirino dell'amministrazione e della cittadinanza. «Sulla movida, i confronti sono stati molteplici. Resta il problema», afferma il prefetto, Michele Tortora, responsabile provinciale dell'ordine e della sicurezza.
«Il problema è questo: in assenza di una regolamentazione degli orari - sottolinea Tortora - non basteranno tutte le forze dell'ordine disponibili per rimuovere inconvenienti e criticità lamentate dai residenti».
L'insofferenza potrebbe esplodere? «Temo di sì - replica il prefetto - Basta che cento persone chiacchierino, semplicemente chiacchierino, sotto le finestre delle abitazioni, per disturbare i residenti che dormono ed alterare lo stato d'animo».
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