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Lunedì 19 Marzo 2012
Mille bimbi senza scuola
«Colpa di genitori inadeguati»
Alle spalle famiglie povere, ma anche casi di disagio psichico. Figini: «Va recuperata la figura paterna»
Questi sono i minori che in numero crescente abitano la Comunità educativa Annunciata di viale Varese, una di quelle che riescono a recuperare 200 ragazzini sui mille che hanno abbandonato la scuola nel Comasco (il dato denunciato l'altro ieri al convegno sul Welfare dal presidente di Univercomo Giacomo Castiglioni). Il centro ospita circa 35 ragazzi segnalati dai servizi sociali, divisi in 4 gruppi, per fasce orarie e con un piccolo drappello di diciottenni che necessitano di essere burocraticamente guidati.
Spesso si autosegnalano, racconta l'educatore Josè Medina: «Riconoscendo le mancanze dei genitori molto spesso sono loro a chiedere aiuto. Ci sono situazioni di disagio, genitori con problemi psicologici, che vengono accuditi dai loro figli senza più possibilità di andare a scuola». La Comunità Annunciata si occupa di ragazzi lontani dai genitori e non inseriti nel sistema scolastico per due principali motivi. Per poca cultura e fiducia nelle istituzioni da parte dei genitori i quali, sviluppando un rapporto simbiotico con i figli, li trattengono a casa. Oppure genitori che non danno credito ai figli e ai loro risultati scolastici.
Altri 112 ragazzini in età scolare sono accuditi tutti i pomeriggi dall'associazione Cometa di via Madruzza, che li va a prendere con i pulmini fuori da scuola e poi li segue nei compiti e nelle attività ludico-sportive, fino a sera, quando fanno ritorno alle loro famiglie. «Solo un numero limitato, circa dieci, è sostenuto dal Comune di Como, che ci dà un contributo economico - riferisce Erasmo Figini -. Gli altri ci vengono mandati per lo più dalle scuole e non sono in grado di pagare una retta. Non so per quanto ancora potremo andare avanti a fornire questo servizio».
«Siamo di fronte a un'emergenza educativa - continua Figini -. Il problema è complesso: la famiglia diventa sempre più fragile, la figura paterna in particolare negli ultimi anni non è stata valorizzata. E l'autorevolezza paterna è importante per la crescita. Non significa autorità, ma accompagnamento amorevole alla crescita e alla persona».
Secondo Figini vi sono «fattori storici, dal '68 in poi, che andrebbero esaminati». È l'unico modo per capire «perché stia accadendo tutto questo» e «che cosa possiamo fare».
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