Lomazzo: don Marco
animava l'oratorio

Il sacerdote in carcere per violenza sessuale su ragazze minorenni fino all'autunno dello scorso anno operava in paese: "La sua vicenda ha sconvolto tutti"

LOMAZZO All'ombra della chiesa dei Santi Vito e Modesto i fedeli e più in generale a Lomazzo non si danno pace per la vicenda che vede coinvolto il loro don Marco. Tuttavia, sono pochi coloro che accettano di commentare la notizia del suo arresto, tanto più che almeno fino all'autunno dello scorso anno Marco Mangiacasale ha continuato ad animare l'oratorio: infatti, nonostante il prete non fosse più il vicario di Lomazzo dal 2003, e visto che la sua partenza avrebbe "svuotato l'oratorio", secondo quanto riferiscono alcuni parrocchiani, Mangiacasale sarebbe stato richiamato a svolgere attività il fine settimana una o due volte al mese.
«Era un po' che non lo vedevo, ma prima, tornando alla macchina il sabato sera, passava sempre a salutarmi», ricorda Pierantonio Volontè, proprietario della salumeria e alimentari di via della Pace, l'unico lomazzese che accetti di venire citato con nome e cognome.
«Anche se ha confessato faccio fatica a crederlo - aggiunge - Nel mio negozio sento che se ne parla pochissimo, ma certo quella volta che se ne parla si capisce che la notizia ha colpito tutti».
Poco distante, nei pressi della stazione, una signora accetta di scambiare qualche parola, questa volta a taccuini chiusi. La donna, oltre a dirsi sconvolta dell'accaduto, aggiunge, «la notizia del resto ha sconvolto tutta Lomazzo» e allo stesso tempo «ha fatto parlare i soliti chiacchieroni».

Leggi l'approfondimento su "La Provincia" del 23 marzo

© RIPRODUZIONE RISERVATA