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Lunedì 26 Marzo 2012
Le sarte che cuciono
gli abiti da principesse
Le sorelle Ancellotti della sartoria in via Napoleona a Como hanno imparato dalla madre. Creano in ogni dettaglio abiti che sono pezzi unici e che dal quartiere viaggiano anche fino agli Stati Uniti o al Giappone per essere sfoggiati. Abiti storici, di scena, da nozze speciali che sono anche stati esposti a Palazzo Visconti
Con la novità che possono essere presi a noleggio. Perché Alberta Ancellotti, titolare con la sorella Irene Ancellotti e la madre Laura Fassi della sartoria Ancellotti di via Napoleona, non ha mai smesso di farsi venire nuove idee con le sue socie di un'attività creativa tutta al femminile.
Con più di trent'anni di esperienza nella sartoria teatrale e produzione su misura e due sedi showroom - l'altra a Malnate. E ogni abito è realizzato dal disegno, alla scelta dei tessuti fino alla confezione. Sia che si tratti di costumi di carnevale di alta qualità, per Halloween o il periodo natalizio, ma anche abiti teatrali e capi per le grandi occasioni. Come vestiti da sposa, smoking, tight e abiti da sera.
«Mentre studiavo architettura lavoravo con mia madre, poi si è unita mia sorella - racconta - dopo la laurea ho continuato a seguire corsi di marketing, computer e ho creato il nostro sito».
Un mezzo efficace per comunicare con clienti in Italia, Canton Ticino, ma anche Stati Uniti e Giappone. E alcune delle richieste più curiose riguardano il giorno del fatidico sì: dal matrimonio in stile medievale fino all'abito da sposa in pizzo rosso. «Una ragazza giapponese ha mandato foto del modello e tutte le sue misure - spiega la titolare - lo abbiamo realizzato e ricevuto molti complimenti».
«Collaboriamo con Villa d'Este, Endemol Italia per i costumi medievali de "La pupa e il secchione", i Fichi d'India per il teatro, Max e Bruno, abbiamo creato le divise del casinò di Locarno, un modello di arciere per il Palio del Baradello, costumi per il rione che ha vinto il Palio di Siena e abbiamo esposto le nostre opere a Palazzo Visconti Socrea»
Leggi le due pagine sui quartieri su La Provincia in edicola lunedì 26 marzo
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