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Giovedì 29 Marzo 2012
Nove aziende di Como
sfidano la Cina
Aumentate del 100 per cento le esportazioni verso l'estremo Oriente, secondo mercato di sbocco del tessile
Si tratta di nomi già da tempo radicati nell'ex Impero Celeste con una capillare rete di partner affidabili. Hanno aderito all'iniziativa commerciale e di marketing nella consapevolezza che per affrontare e vincere le sfide del mercato globale occorre essere sempre più capaci di fare sistema.
Prima della partenza, tutti hanno ribadito l'importanza strategica della Cina, che insieme a Hong Kong rappresenta il secondo mercato di sbocco per i tessuti italiani. Una meta i cui potenziali di penetrazione sono ancora enormi a dispetto del rallentamento dei tassi di crescita.
Negli ultimi cinque anni il valore delle esportazioni della tessitura italiana verso la Cina è aumentato complessivamente del 100%, passando da un valore di circa 100 milioni di euro a oltre 200 milioni di euro (2011). L'export italiano di tessuti l'anno scorso è aumentato del 25,6%.
Il tessuto di seta ha performato meno delle altre fibre (è cresciuto del 6,8% per un valore di quasi sette milioni di euro), che hanno registrato incrementi molto più rilevanti per evidenti ragioni: la Cina resta la più grande fabbrica della nobile fibra, i comaschi stanno conquistando gli storici e più temuti concorrenti con articoli d'alta gamma, ricercati dalle nuove élites dell'ex Celeste Impero.
Decisamente più in crescita il trend per i tessuti maglia a trama (+ 19,6%) e a catena (+14%), per i tessuti di cotone (+29,6%), di lino (+23,5%), i cardati di lana (+18,2%) e i pettinati (+29,1%).
La trasferta mira a presentare il meglio della creatività italiana alle industrie di confezione e agli stilisti emergenti.
Leggi l'approfondimento su La Provincia in edicola giovedì 29 marzo
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