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Venerdì 30 Marzo 2012
Famiglie di Como
Ancora più povere
A Como aumentano sia i poveri, sia i ricchi e il ceto medio perde consistenza economica.
Il confronto tra i redditi 2006 e i redditi 2009, gli ultimi resi disponibili dal ministero delle Finanze sulle dichiarazioni delle tasse 2010, si incrocia con gli indicatori dell'Isee, presentato per ottenere contributi economici, assistenziali ed esenzioni dai ticket. Nel 2006, dichiarato nel 2007, erano 367 i contribuenti di Como che vivevano con mille euro l'anno. Nel 2009, sono diventati 629. I ricchi oltre i 100mila euro: nel 2006, erano 1.173 in città. Nel 2009, erano 90 in più, cioè 1.263 e l'imponibile è passato da 216 milioni di euro a 233.
La fascia dai 10mila ai 20mila euro era composta da 19.444 contribuenti, per un reddito complessivo di 276mila euro. È la fascia più folta ed è scesa a 17.222 contribuenti, con un reddito complessivo di 251mila euro.
È la fascia di coloro che percepiscono tra i mille e i 1.500 euro al mese quella che ha perso di più e anche coloro che potevano contare su una busta paga più marcata, fino a 26mila euro l'anno, sono rimasti sostanzialmente fermi, venti contribuenti in più. Ma anche tutte le altre fasce registrano pochi scostamenti, in aumento o in diminuzione e può anche darsi che la lotta all'evasione abbia recuperato redditi a tassazione, poiché il numero complessivo dei contribuenti, dal 2006 al 2009, è aumentato del 2%, passando a 48.555. Si tratta di 900 contribuenti in più, in prevalenza nelle fasce dai 35mila ai 60mila euro.
Il quadro complessivo è di impoverimento del tessuto economico e sociale. Un impoverimento complessivo, pur tenendo conto dei "finti poveri", cioè dei contribuenti che dichiarano poco perché evadono le tasse o scaricano false fatture dall'imponibile e ricorrono alle mille scappatoie che il senso d'impunità consente.
Ma nel 2009, il 13% delle famiglie comasche ha presentato l'Isee, secondo le statistiche del ministero del lavoro che sono provinciali e dunque comprendono anche la città.
Peraltro, lo stesso assessorato ai servizi sociali del Comune di Como nel rapporto relativo al primo semestre del 2011, ha segnalato una «sempre più evidente fragilità sociale che coinvolge prima di tutto le famiglie» e l'aumento del 15% in un anno delle richieste di aiuto. La motivazione principale: la perdita del posto di lavoro e i problemi per trovarne un altro, sempre che le condizioni di salute lo consentano.
Nel comasco, un cittadino su tre, sottolinea il ministero, presenta l'Isee per ottenere prestazioni economiche e in sei casi su dieci, la richiesta è rivolta al Comune: proprio per questo, il rischio di una risposta negativa è maggiore, poiché tutti gli enti locali sono alla prese con i tagli per un equilibrio dei conti che resta in bilico. Nell'80% delle richieste, si tratta di italiani.
Complessivamente, in settemila hanno presentato l'Isee nel 2007, ma in 20mila nel 2008 e in 27mila nel 2009, con una moltiplicazione continua e che probabilmente non è destinata ad arrestarsi a breve, né a retrocedere.
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