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Giovedì 29 Marzo 2012
Salone del mobile
«Lasciati allo sbando»
Tagliabue, capodelegazione degli artigiani: «Ci sentiamo totalmente lasciati allo sbando nella partecipazione al Salone del Mobile e questa è una conseguenza del tracollo organizzativo che si è verificato l'anno scorso, con la chiusura del Clac, una decisione che si è rivelata devastante per il nostro territorio».
A parlare per le aziende di Cantù aderenti a Confartigianato è il loro capo delegazione, Daniele Tagliabue.
Alla vigilia del cinquantunesimo Salone Internazionale del Mobile, che si terrà in fiera a Milano dal 17 al 22 marzo, monta la polemica fra artigiani e Clab, il Centro Legno Arredo Brianza costituito l'anno scorso dalle due Camere di Commercio di Como e di Monza e che ha sostituito il vecchio Clac, il consorzio di settore delle aziende canturine.
L'accusa rivolta al Clab è quella di aver subito eliminato «Milano Style», il gruppo dedicato agli artigiani che, al Salone, permetteva di abbattere i costi e di avere una postazione in vista e ben riconoscibile, fondamentale per attrarre visitatori e ordini.
Il malcontento è forte e non isolato. Sulla questione Tagliabue, che al Salone comunque ci va da solo, è in buona compagnia, visto che come lui la pensa anche Mauro Cazzaniga, artigiano comasco che per Confartigianato rappresenta il settore a livello regionale ed è anche nel consiglio nazionale: «Ora che non c'è più il gruppo di Milano Style - afferma - so che molte aziende hanno rinunciato al Salone a causa dei costi insostenibili. Io non ci andrò, continuerò a partecipare a fiere mirate e locali, ma il Salone è insostituibile per il potenziale di ordini che può generare sul lungo periodo anche per i piccoli».
«Alcuni di noi - dice Tagliabue - si aggregano ad altre organizzazioni e vanno lo stesso al Salone, ma non è la stessa cosa. Ho cercato di portare il problema nel Clab, ma inutilmente. Il problema vero - aggiunge - è che questo ambiente della Camera di Commercio vede la zona produttiva del canturino troppo periferica rispetto a Como e per il Clab vale quel presupposto di principio che lo vede diramazione dei due enti camerali che tramite Promos lavorano per l'internazionalizzazione delle imprese». Niente di male se non fosse che - aggiunge Tagliabue - «il Salone è internazionale, ma le Camere di Commercio lo trattano come manifestazione nazionale, che come tale non raccoglie l'attenzione del Clab. Ed è una svista enorme».
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