Un nuovo economo
al posto di don Marco

Il vescovo di Como monsignor Diego Coletti affida l'incarico a don Tullio Salvetti. Ai preti: «Esami di coscienza e rinnovato impegno»

COMO È don Tullio Salvetti, dal 1995 prevosto a Monteolimpino, il nuovo economo diocesano al posto di don Marco Mangiacasale sospeso dall'incarico in seguito all'arresto, lo scorso 7 marzo, con l'accusa di violenza sessuale nei confronti di minorenni.
Ieri il vescovo Diego Coletti ha annunciato la nuova nomina durante un incontro avvenuto, prima della celebrazione in cattedrale della messa crismale, nell'attigua chiesa di san Giacomo con tutti i sacerdoti e i diaconi convenuti da ogni angolo della diocesi. Un'occasione dettata dal desiderio del vescovo di rivolgersi ai suoi preti da padre e pastore, declinando insieme parole di ammonimento e soprattutto di consolazione, in un momento travagliato per l'intera comunità inevitabilmente scossa dalle vicende che hanno coinvolto l'ex parroco di San Giuliano tuttora in carcere.
I tempi difficili, nei quali si avverte ancora il dolore di una grave ferita, diventano tempi propizi per approfondire il senso della vocazione cristiana e dell'appartenenza alla Chiesa da risvegliare, rendere più autentica: questa convinzione ha suscitato un accorato richiamo alla responsabilità riguardante i preti, ma in generale l'intera comunità ecclesiale, di «un serio e impegnativo esame di coscienza ed un rinnovato impegno di conversione personale».
«È proprio in momenti come questo che la fraternità sacerdotale, alla quale ci chiama il sacramento ricevuto, va intensificata e resa sempre più vera, come elemento decisivo della serenità e dell'efficacia stessa della testimonianza sacerdotale» ha detto il vescovo.
E non è sembrata casuale la decisione di affrontare la questione spinosa rinnovando la percezione del dramma, proprio all'inizio del Triduo pasquale: «Non fu certo serena la Pasqua  celebrata da Gesù e dai suoi discepoli quasi 2000 anni fa» ricorda il vescovo Coletti nell'editoriale del Settimanale della diocesi dove fa scorrere la memoria di tradimenti, abbandoni, malvagità fino alla condanna della crocifissione patita del Figlio di Dio.

Leggi l'approfondimento su La Provincia in edicola venerdì 6 aprile

© RIPRODUZIONE RISERVATA