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Venerdì 06 Aprile 2012
Pericolo mafie nel Comasco,
parla Umberto Ambrosoli
Dibattito a Cermenate: ospite il figlio di Giorgio Ambrosoli, il liquidatore della Banca Privata Italiana ucciso nel 1979 da un sicario su ordine di Michele Sindona.
L'incontro "Unicamente per il mio paese" era organizzato in collaborazione dal Comune e dal Centro studi sociali contro le mafie: il "Progetto San Francesco" nato nel maggio 2011 e con sede nella casetta di Cermenate confiscata nel 2007 alla 'ndrangheta, dedicato proprio alla memoria di Giorgio Ambrosoli.
Moderatore dell'incontro Alessandro De Lisi, il sociologo palermitano che ha deciso d'impegnarsi nella lotta alle mafie, seguendo da vicino e personalmente questo progetto come direttore del centro studi. Hanno portato la propria testimonianza Battista Villa, presidente dello stesso centro e sindacalista della Cisl: che ha contribuito a costituire il progetto; Roberto Ceschina, animatore del Flare, sigla di "Freedom, Legality and Rights in Europe", una rete che si batte contro le mafie in Europa, mentre il sindaco di Cermenate Mauro Roncoroni si è detto felice della partecipazione al dibattito, «segno che la politica non è quello che si legge nelle ultime ore sui giornali».
Il prefetto di Como Michele Tortora ha fatto riferimento a un recente fatto di cronaca accaduto a Bregnano: «La mafia si blocca anche costruendo una pubblica amministrazione fondata sulla razionalità e l'imparzialità».
Nel suo intervento Umberto Ambrosoli ha detto anzitutto che l'espansione della mafia è avvenuta proprio laddove non era affatto radicata la criminalità organizzata: «Non ci siamo resi conto di quanto fosse facile conquistare settori della vita economica nazionale. Ora siamo costretti a giocare in difesa».
Umberto Ambrosoli, avvocato come il padre, ha poi svolto un'analisi dettagliata del meccanismo che ha permesso ad imprese mafiose fuori dal mercato d'inserirsi in un'economia fiorente come quella della Lombardia e anche del Comasco. Ha poi svolto una ricostruzione perfetta delle vicende della Banca Privata Italiana e della sua liquidazione. Ha infine rievocato il celebre testamento spirituale di Giorgio Ambrosoli: «Devo insegnare ai miei figli a non avere paura».
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