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Sabato 07 Aprile 2012
Coletti e il terremoto nella Lega
«Basta attacchi alla Costituzione»
Il vescovo: «Può aprirsi una stagione nuova». Pensiero ai militari: «Si sentono traditi»
Il vescovo Diego Coletti ieri ha commentato così la bufera che ha travolto il Carroccio, con le dimissioni da segretario federale di Umberto Bossi in seguito a quanto emerso dall'inchiesta che coinvolge l'ex tesoriere Francesco Belsito. Coletti ha preso posizione in un'intervista rilasciata a Radio Vaticana.
Il vescovo si è soffermato tra l'altro sullo stato d'animo dei leghisti, quasi sotto shock per le notizie di questi giorni, al pari dei vertici comaschi del movimento (tutti schierati in difesa del «capo» ma a dir poco amareggiati per la vicenda nel suo complesso).
A questo proposito, Coletti ha sottolineato: «Anche i militanti leghisti hanno l'impressione di essere stati un po' traditi». E poi ha specificato: «I simpatizzanti o gli organici al partiti in effetti sono smarriti e stentano a ritrovare un'unità fra di loro. C'è qualcuno che accusa e qualcun altro che difende, come spesso accade in questi casi. Mentre da parte degli altri, di coloro che si trovano al di fuori del partito, c'è una malcelata soddisfazione. Credo che queste reazioni siano entrambe sbagliate - ha argomentato Coletti -. Di fronte alle difficoltà, anche di un avversario, bisogna infatti pensare a mettere il più possibile in ordine i conti dei partiti e, in genere, della politica, per auspicare e realizzare una legge che metta gli stessi partiti in grado di vivere una trasparenza che i cittadini, soprattutto in questi momenti difficili, sentono come un'esigenza fondamentale della democrazia».
Per il vescovo, inoltre, di fronte alla necessità di un rilancio economico e sociale del Nord, «meno si litiga e meno ci si rimbalzano le responsabilità e le accuse e meglio è».
«Se questa nuova situazione che si è verificata - ha affermato - dovesse servire a creare un clima un po' diverso, un po' più rivolto al futuro e non chiuso nelle beghe di corto respiro, ben venga anche questo chiarimento».
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