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Martedì 10 Aprile 2012
Cantù, quanto spendono
i candidati sindaco
Si va da un massimo di 15/20 mila euro a un minimo di poche centinaia di euro, ma qualcuno non ha ancora fissato la cifra
«Sarà una campagna di lacrime, sangue e rigore - mette le mani avanti Raffaele Bacchetta di Movimento alternativo canturino - Abbiamo intenzione di spendere il meno possibile, anche perché è inutile sperperare quello stesso denaro che poi si chiede ai cittadini». Più strutturata quella di Claudio Bizzozero e della coalizione di Lavori in corso, ma niente sfarzo, «a dispetto delle voci che circolano». Alla fine si arriverà attorno ai 15/20.000 euro, tra l'affitto per le due sedi - 5.000 euro - gli schermi da retroproiezione nelle vetrine - 400 euro - un migliaio di manifesti, un unico pieghevole da distribuire e spazi pubblicitari sui giornali. «Tutto autofinanziamento - rimarca Bizzozero - visto che non abbiamo partiti alle spalle. Né grandi finanziatori, al massimo qualche sostenitore, e il contributo più consistente è di 3.000 euro».
Cifre decisamente minori per InCantù, che corre con Matteo Ferrari: «Il nostro budget è di 2.000 euro, messo insieme tassandoci. Abbiamo rinunciato ad affittare una sede, ai gadget e ai camion vela, che peraltro sono dispendiosi, inquinano e creano traffico, quindi sono contro la nostra filosofia. E siamo contenti così». Basso profilo anche per Paolo Frigerio di Autonomia canturina: «Spenderemo il minimo possibile e abbiamo stabilito la sede del comitato elettorale nel mio studio. Vogliamo evitare ogni sperpero, che oggi suonerebbe un insulto a chi realmente non arriva alla fine del mese».
In fase di definizione del budget Attilio Marcantonio del Pdl, che si rapporterà anche alle iniziative personali dei singoli candidati della lista. «Per quanto ci riguarda - dice Ambrogio Molteni dell'Udc - proporremo una campagna tradizionale, per la quale abbiamo stanziato 7/8.000 euro. Organizzeremo tre incontri, il venerdì, per dialogare con i cittadini su temi quali lo sport e l'impegno dei cattolici in politica».
Nessuna cifra ancora stabilita per Nicola Molteni della Lega ma «non ci saranno né eccessi né sperperi, perché in un momento simile non ce li si può permettere. Sarà una campagna in mezzo alla gente, finanziata in massima parte da me e dalla militanza». Sta programmando la propria Michele Mulinare di Alleanza democratica «ma si tratterà di una propaganda mirata e utile, e il partito ci metterà disposizione gadget pensati per le varie categorie di elettori».
Antonio Pagani del Partito democratico ha messo online sul proprio sito, per trasparenza, le entrate e le uscite della campagna: «Ci siamo dati, per precisa scelta, un tetto massimo di spesa di 15.000 euro, e per ora ne abbiamo usati 8.000. Una scelta di sobrietà, legata al momento storico, come quella di mantenere, per questo, il comitato nella sede del Pd». Un terzo la cifra stanziata da Francesca Viganò, di Sinistra ecologia e libertà: «Il nostro budget è di 5.000 euro, raccolto con l'autofinanziamento, ed è già una cifra importante per le nostre risorse».
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