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Martedì 10 Aprile 2012
Como aspetta Walesa
Un pezzo di storia del '900
Da operaio a presidente della Polonia con il sostegno di Papa Woytila. Giovedì alle 20.30 inaugura al Sociale «Le Primavere» de La Provincia
Per inaugurare il nuovo ciclo, che si aprirà giovedì sera alle 20.30 nella prestigiosa sede del Teatro Sociale, addirittura un Premio Nobel: Lech Walesa, presidente emerito della Polonia, fondatore e leader di Solidarnosch, è uno dei personaggi chiave per comprendere i grandi mutamenti internazionali della fine del Novecento. Quella dell'elettricista di Popowo, una piccola frazione della città di Lipno, situata proprio nel centro della Polonia, è una vita assolutamente straordinaria.
Dalla metà degli anni Sessanta lavora nei cantieri navali di Danzica come semplice operaio tecnico. Tutto cambia nel 1970 quando partecipa a uno sciopero non autorizzato che viene represso nel sangue dalla polizia che uccide più di ottanta uomini. Walesa viene arrestato con l'accusa di "comportamento anti socialista".
Torna al lavoro nei cantieri dopo avere trascorso un anno in carcere, ma il ricordo di quel terribile momento è saldo nella sua memoria ed è proprio a causa della sua determinazione nell'onorare la memoria di quei lavoratori barbaramente trucidati (vorrebbe che venisse eretto un monumento e raccoglie firme) a provocare il suo allontanamento dai cantieri.
Un licenziamento "politico" che spinge Lech, padre di otto figli, a impegnarsi ancora di più per il riconoscimento dei diritti dei lavoratori: fonda i Sindacati liberi di Pomerania nel 1976, una formazione proibita dal regime. Viene arrestato più volte, ma nel 1980, durante l'occupazione dei cantieri navali, è il leader della protesta.
La sua determinazione e il consenso di milioni di lavoratori oppressi spingono il governo comunista a legalizzare l'organizzazione sindacale libera: è la nascita di Solidarnosc, non solo un sindacato, ma un autentico movimento a cui tutto il mondo guarda con attenzione e ammirazione, a cominciare da Papa Giovanni Paolo II, polacco come Walesa che trova nella comune radice cattolica un'ulteriore punto di unità.
Nonostante nel 1983 gli venga assegnato il Nobel per la Pace, fino alla fine degli anni Ottanta, con il crollo del blocco sovietico, ha una vita tormentata che sfocia nell'elezione a presidente della Polonia, nel 1990, una carica che mantiene per cinque anni.
Cittadino onorario di Como, abbandonata la politica attiva, oggi Walesa ha 68 anni e mette la sua esperienza a disposizione delle platee di tutto il mondo, come avverrà al Sociale il 12 aprile.
Alessio Brunialti
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