Evasione fiscale a Como Raddoppiano le denunce

Numeri record nel corso dell'ultimo anno per il numero di pubblica utilità del 117. In aumento anche il numero delle telefonate anonime, cresciute fino al 55%

s.ferrari

COMO - Raddoppiano le chiamate al 117 della Guardia di finanza, il numero di pubblica utilità istituito nel 1995. Si configura come il numero ad alto gradimento per chi non ne può più dei "furbetti dell’evasione fiscale" sotto tutte le forme e chiede l’intervento delle fiamme gialle per difendere la legalità economica. Ma aumentano le telefonate anonime: erano il 28% nel 2005; sono state il 55% l’anno scorso; sono il 75% nel primo trimestre di quest’anno, quando è entrata in vigore una nuova norma, contenuta nel decreto sulla semplificazione fiscale. Stabilisce che « le agenzie fiscali e la Guardia di finanza, nell’ambito dell’attività di pianificazione degli accertamenti, tengono conto anche delle segnalazioni non anonime di violazioni tributarie, incluse quelle relative all’obbligo di emissione della ricevuta e dello scontrino fiscale». Le segnalazioni anonime, dunque, non hanno valore; anche se, verosimilmente, non sono del tutto inutili. Di fatto, le chiamate sono in crescita: dalle 108 del 2005, per esempio, anno del decennale dell’istituzione del 117, sono salite a 189 nel 2010 e l’anno scorso hanno fatto un ulteriore balzo del 70%, raggiungendo le 322, una al giorno, senza contare i festivi. Nei primi tre mesi di quest’anno, sono già 148, cioè due al giorno, ad esclusione dei giorni di festa. Non tutte le segnalazioni sono circostanziate e fondate; nell’1 - 3% dei casi, la telefonata è frutto di suggestione, a volte anche di rivalsa e l’intervento dei militari si conclude con un nulla di fatto, riscontra solo errori e non dolo, verifica che non si trattava di lavoro nero, ma di lavoro grigio o che il presunto esercizio abusivo della professione era regolare e che tutte le fatture erano a posto, tranne una. Come ha precisato il comandante provinciale della Guardia di finanza, Marco Pelliccia, nell’ultimo rapporto sull’attività, le chiamate riguardano per il 54% casi di evasione fiscale, con particolare riferimento alla mancata emissione di scontrini e ricevute, quest’ultime da parte di artigiani e di professionisti. «Numerose - ha sottolineato il colonnello - le segnalazioni riguardanti le contribuzioni previdenziali ed assistenziali, il gioco d’azzardo, le truffe e la disciplina dei prezzi». Nel primo trimestre, la tipologia delle segnalazioni non si discosta da quella dell’anno scorso e sembra che le operazioni nelle località di villeggiatura, nei quartieri dei locali notturni e nelle vie della moda abbiano accentuato la sensibilità dei cittadini, sorpresi e sgomenti di fronte agli incassi che, dopo le ispezioni, lievitano come un soufflé. Ma ci sono anche segnalazioni su certi tenori di vita che non sarebbero corrispondenti alla dichiarazione dei redditi. Insomma, chiedono che la Guardia di finanza smascheri presunti falsi poveri e, ancora, che faccia chiarezza su certe operazioni immobiliari e di compravendita. Pochi cambiamenti rispetto agli anni scorsi. Uno predomina: sparite le segnalazioni per vendita abusiva di sigarette.

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Giovedì 12 Aprile 2012

Evasione fiscale a Como Raddoppiano le denunce

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