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Giovedì 19 Aprile 2012
Perso il lavoro
Colletta tra i colleghi
Da più di un mese non prendono lo stipendio, né la cassa integrazione. Tra i 96 dipendenti della Pontelambro Industria i primi problemi iniziano a farsi sentire, con famiglie monoreddito, figli a carico, mutui e impegni economici vari a pressare all'orizzonte di quanti sono meno solidi dal punto di vista economico.
Ecco l'idea di creare un fondo apposito dedicato ai compagni più esposti, un sistema «fai da te» pensato appositamente per non lasciare per dare una mano, seppur minima, in attesa di eventi.
Prima la vendita delle torte preparate dalle mogli nel corso del concerto organizzato lo scorso sabato. Poi, una piccola auto-tassazione tra chi, pur temendo per il suo posto di lavoro, sta tutto sommato meglio degli altri. Pochi spiccioli, qualche decina di euro.
Un inizio, insomma, per mantenere viva quell'idea di fabbrica che, nei decenni, ha fatto la fortuna dello stabilimento di piazza Puecher. «Vogliamo costituire una sorta di fondo per chi è più in difficoltà. Dopo più di un mese di presidio, del resto, per taluni i soldi cominciano a mancare. In attesa di capire come andranno le cose, è fondamentale darsi una mano», spiega Mauro Pozzi, dell'rsu Cgil.
Ora che il tribunale di Como ha decretato il fallimento improprio della Pontelambro Industria, i lavoratori almeno sanno, con certezza, che toccherà a un curatore fallimentare -Gianmarco Mogavero di Como - il compito di verificare se ci sono gli estremi per andare avanti a produrre, oppure se i battenti della Pontelambro Industria chiuderanno definitivamente. Domani mattina, i sindacati incontreranno per la prima volta il curatore. In serata, invece, i dipendenti si ritroveranno nella sala consiliare del Comune di Ponte Lambro per essere messi a conoscenza degli eventi.
Leggi l'approfondimento su La Provincia in edicola mercoledì 19 aprile
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