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Lunedì 23 Aprile 2012
Como: «Curò il cancro
con grasso di maiale»
Ha combattuto un cancro con pomate giapponesi e grasso di maiale. Senza mai vedere uno specialista. Alla fine, dopo quasi dieci anni, è morta. Per quel dramma la Procura ha messo sotto inchiesta un medico. Accusato di omicidio colposo: secondo gli inquirenti sarebbe stato lui a sottovalutare il male della paziente e a convincerla a curarsi con terapie bollate dall'accusa come «suggestive» e «inefficaci».
Il pubblico ministero Massimo Astoriha notificato a Pancrazio Pala, neurologo di Monte Olimpino, professionista molto noto in città, l'avviso di chiusura indagini, preludio - spesso - della richiesta di processo.
A chiedere alla magistratura di indagare, quasi due anni fa, era stata la figlia di Maria Nucera, 55 anni, ex bancaria a Como, convinta che la madre avrebbe potuto almeno tentare di curare quel carcinoma mammario che, nel febbraio del 2010, l'ha uccisa. Cura che non c'è stata - nell'ipotesi formulata dai familiari della paziente e fatte sue dalla Procura - a causa dell'influenza che il dottor Pala, 61 anni, stimatissimo professionista comasco, avrebbe esercitato sulla donna.
Nell'atto d'accusa il pubblico ministero contesta al neurologo, medico di fiducia della signora Nucera fin dai primi anni Novanta, non solo di aver sottovalutato la patologia, ma anche di averle sconsigliato di rivolgersi a degli oncologi e di sottoporsi a esami specifici, quali ad esempio una radiografia, limitandosi a curarla con psicofarmaci e massaggi con grasso di maiale o con una pomata cicatrizzante giapponese, la Bahyu, a base di grasso di cavallo.
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