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Martedì 01 Maggio 2012
Fisco spietato a Como
«Perseguitati per un mutuo»
L'Agenzia delle Entrate ha chiesto a una giovane maestra precaria, moglie di un ingegnere prima 80mila euro, poi, dopo le contestazioni, 23mila.
Lo è senz'altro quella che riguarda un ingegnere comasco padre di due bambini di tre e sei anni nonché coniuge - solo di fatto, perché alla loro storia d'amore manca ancora il suggello del matrimonio - di una giovane maestra di scuola elementare, ovviamente precaria.
La notizia è che l'Agenzia delle Entrate ha chiesto proprio a lei una barca di soldi: prima 80mila euro, poi, dopo le sue vibrate "controdeduzioni", 23mila.
Il motivo? «È iniziato tutto alla fine dello scorso mese di luglio - racconta Matteo Colombo, 44 anni, una laurea in ingegneria, dal 2004 dipendente di una azienda ticinese - quando le è stato notificato un accertamento nel quale si specificava che un controllo dei suoi 730 del 2007 e del 2008 escludeva che avesse un reddito tale da permettersi una casa al 100%e un'auto di proprietà, peraltro mia. Totale: 80mila euro di sanzione». Il motivo è presto detto:per qualche strana ragione ancora non del tutto chiarita, gli esattori attribuivano - e attribuiscono - alla moglie di Colombo proprietà che non sono in capo a lei. La casa, per esempio: «Quando decidemmo di acquistarla, scelsi di intestarla a entrambi al 50%, in modo che anche lei, con il suo piccolo stipendio, potesse compartecipare al sostegno del mutuo trentennale che avevamo acceso, e che potesse godere della sicurezza futura derivante dall'essere proprietaria di un immobile».
Perchél'Agenzia attribuisce tutto soltanto a lei? «Ci dicono che non abbiamo compilato un modulo che ci è stato spedito e che quindi è partito un accertamento definito "sintetico". Che strano, dico io, riceviamo tutta la corrispondenza tramite posta, sarà mai possibile che questo modulo sia arrivato e nessuno se ne sia accorto?».
È solo l'inizio di un'odissea che dura tuttora.
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