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Giovedì 03 Maggio 2012
Scandalo sanità, maxi multa
a un'impresa comasca
Società immobiliare condannata a pagare 3,6 milioni al fisco per una compravendita finita nell'inchiesta sullo scandalo della fondazione Maugeri
La Commissione tributaria del capoluogo ha infatti condannato un'impresa immobiliare a pagare al fisco 3 milioni e 600mila euro, soldi che sarebbero stati sottratti all'erario grazie alla compravendita di un terreno in zona Lambrate, a Milano. Un tesoretto che il faccendiere Pierangelo Daccò, coinvolto nell'inchiesta sugli ammanchi del San Raffaele e in quella sullo scandalo alla Fondazione Maugeri, e l'ex assessore regionale alla Sanità Antonio Simone si sarebbero spartiti in parti uguali.
Tutto risale al 5 agosto 2004 e a raccontare agli inquirenti l'affare è lo stesso Simone. L'ex assessore viene a sapere che un imprenditore sta costruendo una Residenza Sanitaria Assistenziale in via Camandoli e la vuole proporre a qualche acquirente. Simone coinvolge la Maugeri. E qui scatta quella che, secondo gli inquirenti milanesi, è una plusvalenza milionaria che i due soci si sarebbero poi intascati a scapito della fondazione Maugeri.
L'imprenditore - comasco - vende l'immobile per 3,7 milioni di euro alla Mythos, società già coinvolta in un'inchiesta della Tributaria di Milano nel 2005. Quindi poco dopo e nello stesso studio notarile l'immobile viene venduto alla fondazione Maugeri per 9,2 milioni. In questo modo la società venditrice ha evitato le tasse sulla plusvalenza e l'intermediaria è riuscita a neutralizzare il guadagno con alcune minusvalenze considerate fittizie e realizzate nel passato.
Inchiesta penale a parte, i giudici tributari hanno condannato l'impresa a versare al fisco 3,6 milioni tra tasse e sanzioni.
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