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Venerdì 04 Maggio 2012
Olgiate, prosciutto in gola
barista rischia di morire
<Ho visto la morte in faccia. Il mio ultimo pensiero cosciente è andato alle mie figlie, poi mi sono sentita mancare. E' stato terribile>.
Monica Bianchi - 40 anni - ricorda ancora con angoscia l'esperienza sconvolgente di cui è stata suo malgrado protagonista.
Monica Bianchi - 40 anni - ricorda ancora con angoscia l'esperienza sconvolgente, ma per fortuna a lieto fine, di cui è stata suo malgrado protagonista.
Una tranquilla mattinata di lavoro dietro al bancone del bar-gelateria La Perla ha rischiato di trasformarsi in tragedia.
<Era l'orario degli aperitivi - ricorda Monica, da anni collaboratrice del locale che si affaccia sulla statale - Ho piluccato una fetta di prosciutto crudo e, quando mi sono accorta che probabilmente mi era rimasto un pezzettino bloccato in gola, mi sono diretta verso la cucina (dove non c'era nessuno), convinta di risolvere con qualche colpo di tosse. A quel punto però, sentendo di essere in apnea completa, ho fatto in tempo a uscire e sulla soglia ho gesticolato per chiedere aiuto>.
La sua salvezza è arrivata da due clienti - amici, Mirko Mattaboni e Monica Brevi, presenti nel locale per un aperitivo. <Mirko si è girato, mi ha vista in affanno ed è accorso verso di me - aggiunge Bianchi - L'ha seguito a ruota Monica, subito intervenuta in mio soccorso; mi ha compresso lo sterno nel tentativo di liberare le vie aeree. Constatando che la manovra non faceva effetto ed ero già cianotica, Mirko mi ha aperto la bocca per provocarmi un rigurgito, riuscendoci>.
Momenti drammatici, vissuti in diretta dalla figlia maggiore, Beatrice, di quasi 18 anni: <Ricordo che ho sentito le gambe molli, poi ho perso i sensi - prosegue - Quando mi sono ripresa ho abbracciato mia figlia per tranquillizzarla, tanto era scossa. Immagine che le è rimasta impressa a lungo: nel guardarmi, rivedeva quella spaventosa situazione. Tanto era felice del lieto fine, l'ha voluto condividere, scrivendo su Facebook "Mamma sono contenta che ci sei">.
Il giorno dopo, l'episodio è stato anche motivo di ironia. Il titolare dell'esercizio, Stefano Moiana, ha esposto una carta da gioco per nulla casuale: <Te lo sei giocato il tuo jolly - mi ha detto - Ed è proprio vero. Ho creduto di morire. E' bastato un attimo; stavo lavorando e qualche istante dopo è successo l'impensabile. Evidentemente non era il mio momento>.
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