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Venerdì 04 Maggio 2012
Chiude dopo 50 anni
la macelleria Riccardi
Como perde un altro negozio storico della città murata. Il titolare: "Ho cercato qualcuno che mi sostituisse, ma sapete cosa mi hanno risposto? C'è troppo lavoro, non ce la sentiamo"
Un cartello avvisa che il 15 maggio sarà l'ultimo giorno di apertura. Colpa della crisi? Basta guardare la coda per accaparrarsi i migliori pezzi di carne che il signor Vittorio, Cavaliere del lavoro, assieme ai figli Lorenzo e Giovanni propone sempre con un grande sorriso sulle labbra per capire che non è così.
«Questioni di salute - allarga le braccia il signor Lorenzo - mia figlia Laura, che è alla cassa, è in dolce attesa, i miei figli hanno un po' di problemi. Allora io e mia moglie Angela abbiamo cercato qualcuno, ma sapete cosa mi hanno detto? "C'è troppo lavoro, non ce la sentiamo"...». Un paradosso, altro che crisi. «Beh, perché la mia carne e la migliore ed è difficile rinunciare», scherza, ma non troppo visto che le clienti sono sottosopra: «Ho avuto uno choc, vengo qui da quando mio figlio era ancora piccolo, quindi sono... 44 anni». Il signor Vittorio si abbandona ai ricordi: «Storica la richiesta del vescovo, un carré di vitello per il Papa e dopo tutti volevano solo quello». Ma ci sono state anche richieste più strane: «Una signora mi aveva chiesto un chilo e mezzo di carne per la fondue già arrotolata sulle forchettine», ma di aneddoti il cavalier Riccardi ne ha fin troppi. Amarezza? «Certo, un po', ma non è ancora detta l'ultima parola forse. Per ora chiudiamo, ma spero di trovare una soluzione, soprattutto per la mia clientela che resterà orfana del re dei macellai!», ride ancora e si intuisce che l'innata simpatia sua e della sua famiglia sia stata quell'ingrediente in più che ha permesso a questa attività di attraversare più di mezzo secolo di storia comasca.
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