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Domenica 06 Maggio 2012
Quattro palazzi svenduti
Lo Stato butta 36 milioni
Quattro palazzi svenduti. Il grande affare - per le casse dello Stato - degli immobili pubblici ceduti a un fondo privato, che nel 2004 ha permesso al governo - a livello nazionale - di incassare 3,7 miliardi di euro cash, rischia di trasformarsi in un boomerang. E, nel lungo periodo, in un clamoroso spreco di denaro pubblico.
Soltanto nella nostra città, quando l'intera operazione sarà conclusa, ovvero alla scadenza dei 18 anni di affitto "obbligatori", lo Stato avrà speso 36 dei 42 milioni e rotti di euro guadagnati dalla vendita dei quattro palazzi che ospitano l'Inps, l'agenzia delle Dogane, la Motorizzazione civile e l'Agenzia del territorio. A tanto ammonterà la somme complessiva dei canoni di locazione da versare al Fip, ovvero al Fondo Immobili Pubblici proprietario dei palazzi cittadini.
In realtà il conto potrebbe anche essere più salato, visto che l'affitto viene continuamente rivisto e parametrato agli aumenti dell'Istat. Ogni anno, soltanto a Como, lo Stato spende 2 milioni di euro per pagare i canoni di locazione dei quattro enti pubblici proprietari, fino al 2004, degli edifici in cui hanno sede i loro uffici. Fino ad oggi sono già usciti 16 milioni di euro.
Il governo Monti, con il supercommissario ai tagli Enrico Bondi impegnato nella cosiddetta "spending review", ovvero la caccia agli sprechi di denaro pubblico, sta valutando tra i capitoli da rivedere anche quello degli affitti di Stato. Canoni di locazione che, negli ultimi otto anni, hanno fatto felici i sottoscrittori del Fip i quali - soprattutto grazie al denaro incassato dagli affitti - hanno visto le proprie quote crescere del 35%. E in un periodo di crisi, non è poco.
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