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Domenica 06 Maggio 2012
Paratie di Como
Indagata impresa
Rischia di trasformarsi in un giallo l'inchiesta sulla ditta accusata dell'illecita gestione dei rifiuti del cantiere delle paratie di Como, eppure sconosciuta ai responsabili del progetto.
Un mistero a cui non manca un retroscena inquietante: all'azienda fantasma in questione, infatti, la Prefettura di Como aveva revocato il certificato antimafia nel dicembre 2008, causando la cacciata della stessa ditta dal cantiere per la linea 3 della Metropolitana di Milano, nella quale lavorava.
Il pubblico ministero Simone Pizzotti, titolare del fascicolo sui presunti illeciti connessi con il progetto per le paratie, ha messo sotto inchiesta Alessandro Accursio, 30 anni di Lurago Marinone, titolare dell'omonima impresa individuale specializzata in demolizioni, scavi, sbancamenti. L'accusa ipotizzata è di illecita attività di gestione di rifiuti non pericolosi. In sostanza l'azienda, stando all'ipotesi di reato, si sarebbe occupata del movimento terra nel cantiere senza rispettare quanto previsto dalla legge sul trasporto e lo smaltimento dei rifiuti. Un reato per il quale sono previste semplici ammende, ma che rischia di alzare il velo su un autentico caso. Di fronte al nome dell'imprenditore, però, il direttore dei lavori per le paratie, Antonio Viola, è categorico: «Non lo conosco. Non ha alcun subappalto».
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