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Mercoledì 09 Maggio 2012
Mobilieri del futuro
Scuola a Lentate
Sono stati necessari quattro anni di preparazione e di analisi dei fabbisogni formativi fra le industrie del distretto del legno arredo, ma ora il progetto è in partenza: nel 2013 nascerà il «polo formativo dei mestieri del legno arredo in Brianza», promosso da Federlegno.
Se da indiscrezioni della prima ora sembrava che la scuola dovesse nascere in provincia di Como, ieri, alla presentazione del progetto in Camera di Commercio a Monza, è stata annunciata la sede che sarà a Lentate sul Seveso, «una scelta pratica - ha detto il direttore di Federlegno Giovanni De Ponti - dato che lo stabile messo a disposizione dalle Ferrovie Nord è a pochi metri dalla stazione ferroviaria, cosa che annullerà per i ragazzi provenienti dai Comuni dei dintorni ogni difficoltà logistica».
«E' un'iniziativa di sistema - ha detto il direttore di Confindustria Como Antonello Regazzoni - dove i localismi non c'entrano. E' una sfida perchè le aziende possano continuare a stare sul mercato».
Sarà tuttavia un comasco eccellente a presiedere la Fondazione, in via di costituzione, a cui farà capo il polo formativo: Giovanni Anzani, presidente di Assoarredo, vicepresidente vicario di Federlegno e ad di Poliform Spa, è pronto ad assumere la carica nell'ente che sarà partecipato da rappresentanti del mondo dell'istruzione, dell'industria, degli enti locali e dell'università.
Formazione per imparare le professioni di base finanziata con le doti lavoro della Regione Lombardia, formazione superiore per formare tecnici commerciali del legno-arredo attraverso l'Its e formazione continua finanziata con lo 0,30% dei contributi Inps sono i tre livelli che gradualmente saranno assicurati ai ragazzi iscritti.
Circa i docenti, la metà proverrà dall'industria.
Tutto è partito nel 2008 da una ricerca di Federlegno finanziata dalla Regione, da cui sono uscite indicazioni sulel professioni richieste, sul coinvolgimento dei giovani e sulla disponibilità delle imprese a trasmettere la passione per il mestiere.
Ne è uscito che le aziende chiedono, e non trovano, falegnami, operai specializzati per macchine a controllo numerico e banco, tappezzieri, verniciatori e montatori.
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