Provincia, arriva il commissario
Si vendono i gioielli di famiglia

La Provincia in liquidazione mette all'asta un gioiello di famiglia: è Villa Porro Lambertenghi, complesso storico e monumentale circondato da parco, in posizione strategica, fino agli anni '80 centro per disabili psichici e poi lasciata al degrado.

COMO La Provincia in liquidazione mette all'asta un gioiello di famiglia: è Villa Porro Lambertenghi, complesso storico e monumentale circondato da parco, in posizione strategica, fino agli anni '80 centro per disabili psichici e poi lasciata al degrado.
La base d'asta è di sette milioni e 150mila euro, secondo l'avviso di vendita pubblicato a dieci giorni esatti dalla soppressione della Provincia come Ente eletto dal popolo e dal ridimensionamento delle funzioni finora svolte da Villa Saporiti.
Il provvedimento di vendita appare tardivo e a rischio di ipoteca sul futuro che vedrà il commissario dapprima e poi un parlamentino di sindaci.
«Noi lavoriamo fino all'ultimo giorno. Da oltre un anno, stiamo lavorando per la vendita di Villa Porro Lambertenghi -  risponde l'assessore provinciale al Patrimonio, Pietro Cinquesanti - Abbiamo acquisito tutti i pareri, compreso il via libera alla vendita da parte della Soprintendenza. Le procedure sono sempre lunghe e complesse: sono finite a ridosso del commissariamento. Non potevamo revocarle».
Oltre dieci anni fa, l'amministrazione provinciale aveva speso 50mila euro per un progetto preliminare su Villa Porro Lambertenghi, sontuosa dimora di Cassina Rizzardi risalente al 1.500 e che, tra l'altro, aveva visto pure Silvio Pellico far da istruttore ai figli dei nobili proprietari, ma anche l'insediamento di un nucleo di carbonari risorgimentali. 
La progettazione era stata effettuata nell'ambito di un accordo di programma con Ca' d'Industria che avrebbe ottenuto in concessione il compendio per cure molto avanzate agli anziani e, in particolare, per un centro risvegli. La villa antica sarebbe stata destinata ad uffici e a centro ricerche e congressi; nel parco, sarebbe stata costruita una struttura per cure e degenze da 20mila metri cubi.
L'investimento per Ca' d'Industria non sarebbe stato inferiore ai 13 milioni di euro, arredi esclusi, secondo le stime del 2001, quando il consiglio d'amministrazione era presieduto da Fabio Castelli.
Si vende anche un terreno

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