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Martedì 22 Maggio 2012
Don Mangiacasale
Una vittima ha 12 anni
Secondo le accuse, il sacerdote approfittava di momenti di vita comunitaria per avvicinarsi alle sue vittime, per "agganciarle" e per abusare di loro, in un caso anche spingendosi fino ad aprire le porte di casa. Una delle ragazze aveva solo 12 anni
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Cinque vittime
L'avviso identifica, come noto, cinque ragazze: una di appena 12 anni molestata nell'agosto del 2008 a Roseto degli Abruzzi, in occasione della cena conclusiva del Grest della parrocchia, quindi due tredicenni e una quindicenne.
Il canovaccio è sempre più o meno lo stesso:secondo le accuse, il sacerdote approfittava di momenti di vita comunitaria per avvicinarsi alle sue vittime, per "agganciarle" e per abusare di loro, in un caso anche spingendosi fino ad aprire le porte di casa. Ma al di là degli atti sessuali, che l'avviso di conclusione ricostruisce nei dettagli, ricorre un'aggravante che, in casi analoghi, la Procura ha perseguito con rigore: il fatto cioè che l'indagato abbia in qualche modo abusato delle veste che indossava, facendo leva sul proprio ruolo di parroco e su quello di confessore di alcune delle ragazze. Nessuna di loro fu in grado di opporsi, e non soltanto per la differenza d'età:nell'inverno del 2008, durante una serie di incontri serali organizzati in parrocchia, Mangiacasale si sedette accanto a una delle vittime, che all'epoca aveva soltanto 13 anni, si nascose con una coperta e la costrinse ai primi rapporti, che si protrassero poi fino allo scorso febbraio. La ragazzina non ebbe mai la forza di sottrarsi, così come non la trovò nessuna delle altre, che per mesi, per anni, tennero per se quel segreto.
In un altro caso, sempre con una parrocchiana che aveva 13 anni, il sacerdote aprì anche le porte di casa, costringendola a subire rapporti lontani da occhi indiscreti dalla primavera del 2008 al luglio 2010.
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