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Mercoledì 23 Maggio 2012
Troppo cibo buttato via
«Colpa delle famiglie»
Altro che cibo non buono, la scuola gira le colpe agli alunni che sono troppo schizzinosi. Ma intanto i cassonetti della spazzatura sono pieni di cibo
È lo stesso dirigente a dichiararlo. Imputata a monte l'educazione dei bambini a tavola, troppo spesso schizzinosi. Altresì le diete imposte dall'Asl che non sempre incontrano i favori degli alunni. Tutti a difesa della qualità di Aclichef invece, azienda che funge da mensa per 52 scuole della provincia, 3200 pasti al giorno di media, a Como porta piatti proprio all'Istituto Leonardo di via Brambilla.
Il titolare, Francesco Iaquinta: «Faccio il mio lavoro con passione, non ho ricevuto recriminazioni. Ogni disservizio è segnalato dalla commissione, controfirmo i registri su cui genitori e docenti appuntano suggerimenti. Loro mangiano in mensa, è aperta a testimonianza della qualità. Perfino il dirigente controlla».
«A noi un pasto costa 3 euro e 80 - prosegue Iaquinta -. Eseguiamo il controllo della temperatura sul posto, 75 gradi come norma. Cerchiamo di venire incontro ai gusti dei bimbi, entro le direttive Asl. Altro che cavolfiori: per far mangiare verdure ai bimbi le frullo e le nascondo con il pomodoro».
Le commissioni mensa sono state istituite dal Comune nel 2004, i componenti sia genitori che insegnanti sono i deputati del controllo. Per infanzia e primarie il Comune di Como gestisce direttamente con suo personale e cucine tutte le scuole, poche eccezioni: Parini, Foscolo e via Brambilla.
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