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Sabato 02 Giugno 2012
Tre intossicati al nido
L'Asl sequestra il cibo
Due bambini ricoverati da mercoledì sera al Sant'Anna per una sospetta tossinfezione alimentare sono stati dimessi dall'ospedale Sant'Anna. Uno è ancora ricoverato. L'Asl sta analizzando i reperti di cibo. Lunedì gli esiti per aver la conferma che si sia trattato di un'intossicazione alimentare oppure sia colpa del virus che sta mietendo malati in questi giorni
Un terzo è in cura ma sta meglio. Il quarto, che era stato visto al Valduce, è stato subito mandato a casa.
Sulla lettera di dimissioni dei due dimessi ieri c'è scritto proprio questo, sospetta intossicazione alimentare, come possibile causa all'origine del violento attacco di vomito e dissenteria che li ha colpiti tre giorni fa. Anche se il cibo, sequestrato al nido, è stato analizzato dall'Asl di Como e solo lunedì si saprà se la causa è quella oppure si è trattato di un virus particolarmente insidioso che miete malati in questi giorni. La conferma arriva proprio dal nido Happy Child di via Carloni dove i bambini avrebbero mangiato il cibo preparato dalla Acli chef, una delle più quotate, diffuse e certificate aziende di catering della provincia.
«Una ditta serissima - la difende infatti Liliana Colombo, responsabile sicurezza alimentare del nido - altrimenti non l'avremmo presa. Noi infatti non abbiamo autorizzazioni per cucinare i pasti, per questo abbiamo scelto una ditta di catering. Abbiamo individuato la migliore, quella che fornisce gran parte delle mense scolastiche di Como e prepara 3.500 pasti al giorno».
Anche l'Asl usa molta cautela. «Le colture saranno pronte solo lunedì - spiegano -. Fino a quando non ci saranno i dati delle analisi non è possibile dire se si tratti veramente di un'intossicazione che dipende dal cibo o da altro». Il nido a Como ha aperto a settembre. È un nido privato quotatissimo che ha molte sedi a Milano e nel resto d'Italia. «Da settembre ad oggi non abbiamo avuto alcun tipo di problema con la ristorazione - spiega la Colombo -. L'altro giorno invece i bambini hanno iniziato a stare male e si è sospettato che si fosse trattato di qualcosa che avessero mangiato a pranzo».
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