Niente panchine
I turisti sulle transenne

«Siamo ridotti così». È il commento sconsolato di Patrizia Mandelli, la lettrice che ci ha inviato la foto dei turisti seduti sui new yersey. È stata scattata in viale Geno, due giorni fa. Da sola, vale più di mille discorsi sulla città turistica o sui danni legati al cantiere delle paratie.

COMO «Siamo ridotti così». È il commento sconsolato di Patrizia Mandelli, la lettrice che ci ha inviato la foto dei turisti seduti sulle transenne. È stata scattata in viale Geno, due giorni fa. Da sola, vale più di mille discorsi sulla città turistica o sui danni legati al cantiere delle paratie.
«Per vedere il lago, ormai, bisogna imboccare viale Geno - sottolinea la signora Patrizia, che abita nella vicina via Coloniola -. Ma guardate dove sono costrette a sedersi le persone...». I blocchi di new jersey a strisce bianche e rosse, posizionati tempo fa per separare la strada dal "marciapiede", si sono trasformati in panchine. Famiglie con passeggini, anziani, giovani: tutti seduti lì, in assenza di alternative, pur di intravedere uno scorcio di lago. «Assurdo, abbiamo toccato il fondo - riprende Patrizia Mandelli -. Vivo a Como da vent'anni, ma non avevo mai visto una cosa del genere. Poveri noi».
Tutto sbarrato
Una beffa nella beffa, quella di viale Geno, se si considera che ormai è rimasta l'unica zona a consentire di godere appieno del paesaggio. Incamminandosi verso piazza Cavour lo scenario, infatti, è decisamente peggiore. Una volta lasciati alle spalle i già citati blocchi in cemento (ci si aspetterebbe di trovarli in un cantiere periferico e non a due passi dal "salotto" cittadino), ecco - subito dopo il porticciolo - una rete metallica che delimita la zona dei lavori. Al di là della barriera, si scorgono materiali e attrezzature varie destinate alla realizzazione delle opere antiesondazione (ma i lavori sono sostanzialmente fermi). E, da questo punto in avanti, passeggiare sul marciapiede in porfido significa rischiare di cadere a ogni passo, visto che i cubetti sono saltati e ci sono buche ovunque, per non parlare dei continui avvallamenti nella pavimentazione. Il lago? Completamente oscurato, per metri e metri, dall'orribile e altissima palizzata marrone. Soltanto in piazza Cavour un breve tratto - un centinaio di passi - per ora  è stato "risparmiato". Solo una tregua, per poi ritrovarsi ancora alle prese con la rete che cinge la spianata del primo lotto, verso i giardini. Un anno fa era stata riaperta provvisoriamente grazie al contributo del calciatore Gianluca Zambrotta, ora è sbarrata e deserta. E, se si prosegue ancora, ecco spuntare una nuova staccionata.

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