Homepage / Como città
Mercoledì 06 Giugno 2012
La Saati di Appiano
Assumiamo cinquantenni
La "Saati" di Appiano Gentile, azienda specializzata nella creazione di tessuti tecnici, apre uno spiraglio ad una categoria che rischia, più di altre, di essere travolta dalla crisi.
L'impresa lariana che, quest'anno per la prima volta non farà la pausa estiva di agosto, ma chiuderà al massimo una sola settimana, sta inserendo nel proprio organico nuove figure professionali esperte, con un'età che va dai 45 ai 50 anni.
«La decisione di non chiudere il mese di agosto ci ha imposto una riorganizzazione del personale e delle attività produttive - spiega Mario Porcelli, responsabile delle risorse umane dell'azienda -. Abbiamo privilegiato professionalità non più giovani, ma valide, con grande voglia di rimettersi in gioco e con la capacità di entrare a pieno titolo nella dinamica di lavoro senza necessità di apprendistato, direttamente con competenza e presenza sulle problematiche».<+togli_rientro>
Il motivo del grande cambiamento affrontato dalla multinazionale, con 75 anni di vita, 800 dipendenti, distribuiti tra Europa, Stati Uniti, Cina, di proprietà del comasco Alberto Novarese, è la spiccata acquisizione di fatturato all'estero (il 90%) ma la totale produzione mantenuta in Europa.
«Non abbiamo delocalizzato - spiega Porcelli -. Il contatto diretto e costante con realtà anche molto differenti dalla nostra impostazione, ci impone di essere sempre presenti, per i nostri clienti e, in particolare, per i nostri colleghi».
L'azienda con fatturato che si aggira attorno ai 130 milioni di euro, in crescita rispetto agli anni precedenti, lavora prevalentemente rivolta verso tre settori: tessuti per la filtrazione, per la creazione di materiali compositi e per la serigrafia. Un mercato di nicchia che ha una concorrenza importante soprattutto in Svizzera e Giappone. Oggi i settori a cui si rivolge, automotive, medicale, aerospaziale e della serigrafia continua a subire modifiche e cerca nuove strade. Per questa ragione, l'azienda che investe 1,5% del suo fatturato nel laboratorio di ricerca e sviluppo, ha in programma di alzare la cifra investita per continuare a migliorare la qualità dei macchinari di lavoro.
Leggi l'approfondimento su La Provincia in edicola mercoledì 6 giugno
© RIPRODUZIONE RISERVATA