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Mercoledì 06 Giugno 2012
Pomate per il cancro
A processo a Como
Niente proscioglimento, come chiesto dall'avvocato difensore. Sarà un processo pubblico a stabilire se il neurologo di Monte Olimpino, professionista molto noto in città, è colpevole o meno di omicidio colposo.
Il giudice delle udienze preliminari di Como ha rinviato a giudizio il professionista, al quale il pubblico ministero Massimo Astori contesta di aver sottovalutato il tumore che aveva colpito una paziente del medico, curato non già con il ricorso a terapie tradizionali, bensì con metodi bollati dall'accusa come «suggestivi» e «inefficaci».
Ad avviare l'inchiesta della magistratura era stata la figlia di Maria Nucera, 55 anni, ex bancaria a Como, convinta che la madre avrebbe potuto almeno tentare di curare quel carcinoma mammario che, nel febbraio del 2010, l'ha uccisa.
Nell'atto d'accusa il pubblico ministero contesta al neurologo di aver sconsigliato alla paziente di rivolgersi a degli oncologi e di sottoporsi a esami specifici, limitandosi a curarla con psicofarmaci e massaggi con grasso di maiale o con una pomata cicatrizzante giapponese, la Bahyu, a base di grasso di cavallo.
L'avvocato Elisabetta Di Matteo ha contestato le conclusioni della Procura e, dopo aver sollecitato il proscioglimento in udienza preliminare, in vista del processo che si aprirà il 28 gennaio prossimo, promette battaglia.
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