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Martedì 19 Giugno 2012
Fermare la fuga da scuola
Non abbiamo le risorse
Dispersi a scuola: preoccupano i ritiri e gli abbandoni. Ragazzi che si alzano dai banchi: il fenomeno che a Como sfiora quota 20% è allarmante e il mondo della scuola si mobilita per discuterne.
Franco Passalacqua è il giovane presidente neolaureato di LALTRO, associazione che analizza nelle scuole problemi e soluzioni: «La dispersione sarà il nostro prossimo caso di studio se avremo fondi necessari a disposizione. E' un problema complesso, di certo sugli abbandoni pesa l'opzione del lavoro, la scuola poi non ha gli strumenti per affrontare un tema simile e il servizio orientamento è partito tardivamente».
Gli studenti dicono addio ai libri per l'assenza delle famiglie, per le carenze della scuola, per la chimera del lavoro, per la scelta errata del percorso di studi.
Sta di fatto che il problema esiste e si fa di anno in anno più allarmante. Lo ammette anche Silvia Bassanini responsabile dello sportello ri-orientamento dell'Ufficio scolastico. «Sono azioni costose, oggi i fondi sono sempre meno. Lavoriamo da un anno per formare gli insegnanti in grado di capire il disagio ed eventualmente reidirizzare i ragazzi ma non è facile anche perché i soldi a disposizione sono pochi».
Per le famiglie non è facile avere i figli a casa anche perché è difficile che i ragazzi trovino lavoro prima dei 18 anni. E se fino a qualche anno fa il fenomeno era limitato alle prime classi, quest'anno ha avuto il picco nelle quarte con alcuni casi nelle quinte.
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