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Giovedì 28 Giugno 2012
Cantù, crisi alla Eleca
Preoccupati i lavoratori
Assemblea organizzata dai dipendenti: alla fine una nota che sottolinea la preoccupazione per la situazione, data la mancanza di nuove commesse e la perdita dei lavori in appalto, con il rischio di un uso massiccio della cassa integrazione straordinaria
«La mancanza di nuove commesse, la perdita dei lavori in appalto, la difficile ultimazione dei cantieri in essere, il ritardato pagamento dei fornitori e degli stipendi ai lavoratori, la difficoltà dell'accesso al credito, l'uso massiccio della cassa integrazione straordinaria». Sono questi gli elementi evidenziati dai lavoratori.
I venti di crisi soffiano sempre più forte anche su realtà, almeno fino a qualche anno fa, ritenute solide. Eleca, sede in via Como, specializzata in pacchetti completi, dalla progettazione all'impiantistica alla costruzione, fondata da Roberto Manzoni, un artigiano diventato presidente di un'azienda importante, capace di vincere il bando per ristrutturare il Pirellone, il palazzo di Regione Lombardia, e di concorrere - in questo caso, senza successo - per costruire il palasport cittadino, ora messo in cantiere dalla Turra. Clienti importanti, come enti ministeriali e regionali. Fino alla crisi, iniziata nel 2010, con la prima cassa integrazione.
I timori sono culminati in una nota congiunta con le sigle di tutti e tre i sindacati dei metalmeccanici: Fiom Cgil, Fim Cisl, Uil Uilm. E la firma dei lavoratori - parrebbe senza eccezioni - con le loro rappresentanze sindacali interne.
Tutti i dettagli sul quotidiano La Provincia in edicola giovedì 28 giugno.
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