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Mercoledì 04 Luglio 2012
I tifosi imbrattano
il ristorante spagnolo
I titolardi del ristorante «Olè» la prendono con filosofia: «Meglio pomodoro che sassi»
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E il lungolago, solo pochi giorni prima diventato un infernale girone dantesco per la vittoria contro la Germania, si è trasformato in una pista semideserta per pochi disinteressati di pallone. Se non altro, si è evitata la follia collettiva di giovedì notte. Ma una domenica di (possibile) festa è diventata una normale notte comasca. Con i gruppi di amici e le coppiette tranquillamente a spasso, a cercare l'ultimo cono gelato. Diciamolo pure: in un atmosfera a dir poco surreale.
Diverso, ovviamente, il clima tra gli spagnoli in città. E soprattutto all'interno del ristorante «Olè», aperto da venti giorni in via Muralto. Il proprietario Miguel Garceran e la sua simpatica truppa di ispanici hanno visto la partita nel locale e hanno festeggiato a base di sangria e prosciutto Pata Negra, prelibato affettato iberico. Più tardi una spiacevole sorpresa: la vetrina era stata fatta oggetto di un lancio di pomodori, mentre tre ragazzini avevano cercato maldestramente di dare fuoco a una delle funi dell'ombrellone all'esterno. «Meglio i pomodori che i sassi...», ha stemperato gli animi Miguel, capelli sale e pepe e una espressione sorniona da attore.
«In realtà - racconta - avevamo deciso di restare chiusi per non rappresentare una provocazione. In generale il clima era pacifico, ma tra tanta gente non si sa mai. E alla fine abbiamo fatto bene: se avessero tirato i pomodori con la clientela all'esterno, sarebbe stato molto peggio. Comunque il resto della serata è filato liscio, e anzi ci sono stati italiani che hanno bussato alla vetrina per partecipare alla festa e gustare un bicchiere di vino tinto».
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