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Sabato 07 Luglio 2012
Dalla malaria alla febbre gialla
I rischi della vacanza esotica
Il vademecum dell'Asl di Como per chi si appresta a viaggiare in Africa o in America del Sud
«Nei Paesi tropicali ed equatoriali - spiega Annalisa Donadini, responsabile del servizio di Medicina preventiva dell'Asl di Como - il rischio è legato anche all'assunzione di alimenti contaminati, che possono causare diarree virali o batteriche, febbre, tifoide, salmonellosi, parassitosi. Consigli? Attenzione al pesce crudo, preferire cibi cotti, lavare e sbucciare la frutta, evitare di bere liquidi che non provengono da bottiglie sigillate, evitare cubetti di ghiaccio se non si hanno certezze sull'acqua utilizzata».
C'è poi il capitolo delle malattie trasmesse da animali, a partire dalla malaria. «Può insorgere - spiega Donadini - in seguito alla puntura di una zanzara femmina Anofelex, presente in tutta l'Africa sub-sahariana, in America meridionale nella parte della foresta amazzonica e nella zona umida e calda limitrofa.
In sostanza la fascia della costa pacifica dal Venezuela fino al confine col Cile, poi tutta la zona amazzonica e l'Asia sud-orientale. Questa zanzara punge essenzialmente di notte, per prevenire la puntura è bene utilizzare un repellente sulla cute, zanzariere e avere con sé insetticidi. Evitare profumi ed essenze, non uscire troppo scoperti di sera, prediligere capi d'abbigliamento di colori chiari, dormire con il pigiama. La malaria può insorgere da 6-7 giorni dopo la puntura fino a un anno dopo, per questo chi è stato in un luogo a rischio malarico deve informare il proprio medico, nell'anno successivo al viaggio, entro 24 ore dall'insorgere della febbre. Per prevenire il rischio esiste una specifica profilassi». L'altra malattia portata dagli insetti è la febbre gialla: «Viene trasmessa da una zanzara diffusa in America meridionale e nell'Africa sub-sahariana. Spesso è letale, la vaccinazione va fatta almeno dieci giorni prima della partenza».
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