Confindustria contro i furbetti
«Un codice etico per il tessile»

Dopo le dimissioni di Tessuto fa quadrato per difendere il Made in Como. Il presidente Verga: «La creatività è un vantaggio competitivo per le nostre imprese»

COMO Un codice etico a tutela della creatività del tessile comasco a cui le aziende faranno riferimento per improntare la loro attività imprenditoriale. Un decalogo a tutela del proprio lavoro e quello dei colleghi del distretto. Confindustria Como fa quadrato in difesa di uno dei fattori principali di competitività oggi del distretto tessile comasco: la creatività.
La presa di posizione arriva dopo giornate di intenso dibattito all'interno del mondo tessile comasco dopo la decisione di Alessandro Tessuto, titolare della Clerici Tessuto, di dimettersi da Confindustria.
Uno strappo accompagnato dall'accusa nei confronti dei vertici dell'associazione di non essere intervenuta nei confronti di un'azienda associata conocorrente da lui accusata di aver falsificati prodotti tessili di un marchio del lusso. Martedì la discussione è approdata al consiglio del gruppo tessile di Confindustria. Quindi la decisione del presidente Francesco Verga, rientrato solo ieri da un viaggio di lavoro in Brasile, di intervenire per ribadire ufficialmente la linea.

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