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Martedì 17 Luglio 2012
Scontro prefetto-locali
sulla sicurezza in centro
Il prefetto richiama gli esercenti:«Ognuno faccia il suo, il controllo non spetta solo alle autorità». Ancora troppo alcol in vi a Diaz. I residenti: «La scarsa presenza delle forze dell'ordine è scandalosa»
«Commetteremmo un tragico errore - ha detto - se pensassimo di affrontare la questione movida a Como pensando che le responsabilità siano esclusivamente a senso unico. Questo tema, deve trovare una soluzione condivisa perché le contrapposizioni e le barricate dall'una e dall'altra parte non portano da nessuna parte». Una tirata d'orecchie, dunque, ai baristi e ai gestori dei locali che scaricano sull'amministrazione comunale e le forze dell'ordine la responsabilità esclusiva della gestione delle serate in centro città troppo rumorose. Responsabilità che invece, secondo Tortora, deve essere condivisa. Il prefetto ha parlato della necessità di «conciliare il diritto al riposo con il diritto alla convivialità» che «deve essere il nostro obiettivo».
E ancora: «Ognuno di noi deve fare la propria parte. Dobbiamo lavorare insieme».
L'assessore al Commercio Gisella Introzzi è dello stesso avviso: «Ho avuto occasione di confrontarmi con il prefetto - dice - e il suo è un richiamo che condivido pienamente. Questo problema va affrontato con responsabilità in un clima di civile convivenza con impegno attivo da parte di tutti i soggetti. Il mio obiettivo è arrivare a un patto in cui si riconoscono i diversi protagonisti in cui ciascuno fa la sua parte. Penso a un codice di autoregolamentazione per gli esercenti. Il tutto per avere un clima di convivenza, ordine e pulizia che non vuol dire chiusura e città spenta». Nelle scorse settimane Introzzi ha incontrato i gestori, le associazioni e anche i comitati residenti, in testa quello di via Diaz che è il più battagliero dell'intera città murata.
La differenza, rispetto al passato, è che tutte le parti in causa - baristi, cittadini, Comune e Confcommercio - si dicono intenzionate ad affrontare di petto la questione, per evitare un'altra estate di notti insonni e polemiche.
I residenti nelle zone della movida non hanno dubbi. «Sono di sicuro belle parole - dice Roberto Salvio, portavoce dei residenti di via Diaz - ma di sicuro vogliamo vedere i fatti, non si vuole alzare nessuna barricata e non si vuole imporre nulla, ma il problema va risolto. Fino adesso non siamo riusciti a trovare la giusta via di mezzo e la scarsa presenza dei controlli delle forze dell'ordine è scandalosa. Speriamo anche in un intervento delle forze dell'ordine: oggi non si può contare sulla certezza e sulla celerità». In via Diaz i residenti raccontano di giovanissimi con tasso alcolico alle stelle, baccano fino a notte fonda, muri presi per orinatoi.
I negozianti descrivono - esasperati - le condizioni in cui trovano la strada e l'arredo urbano, al mattino: sporcizia, vasi semidistrutti, vomito negli angoli. E parlano di scene assurde.
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