"Basta furbetti del tessile
Vanno tutelati i prodotti"

L'amministratore delegato di Ratti e Marzotto: "Oggi tra i clienti della moda c'è la percezione che il distretto comasco non salvaguardi abbastanza la creatività"

GUANZATE - «Oggi da parte dei grandi marchi delle moda c'è una percezione non sempre positiva sulla capacità del distretto tessile comasco di tutelare le peculiarità del loro prodotto e del loro marchio. Questo rappresenta un grave rischio per tutti».
Parole chiare quelle di Sergio Tamborini, amministratore delegato della Ratti Spa e del Gruppo Marzotto, pronunciate il giorno dell'approvazione della semestrale che confermano il trend positivo di crescita del fatturato (+15%) e il miglioramento complessivo dei conti per l'azienda di Guanzate.
Sollecitato a dare un giudizio sull'iniziativa annunciata da Confindustra della messa a punto di un codice etico a tutela del tessile comasco a cui le aziende che lo sottoscriveranno si impegnano a fare riferimento per improntare la loro attività imprenditoriale, il manager del più grande gruppo tessile italiano, non si tira indietro. Anzi, fa capire che la risposta di Confindustria per essere davvero efficace non può essere semplicemente un elenco di buone intenzioni perché il rischio reale è quello di vedere le maison girare i tacchi e cercare altrove i fornitori di tessuti e accessori di qualità.

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