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Sabato 11 Agosto 2012
Il Comune mette il bavaglio
Pass per il centro secretati
I nomi dei titolari di pass per l'accesso alla zona a traffico limitato restano top secret. Nei giorni scorsi il consigliere comunale Mario Molteni (lista Per Como) ha presentato a Palazzo Cernezzi una richiesta di accesso agli atti, finalizzata ad ottenere l'elenco con tutti i nominativi (sono ben 4.613 i permessi rilasciati).
Ma l'amministrazione prima ha preso tempo e poi ha consentito a Molteni esclusivamente di visionare i nomi tramite l'archivio informatico nella sede della Polizia locale. Ottenere un documento stampato? Impossibile anche per il consigliere. E c'è di più. Dopo l'accesso ai dati, Molteni è stato formalmente diffidato dal divulgare informazioni all'esterno. Addirittura con un apposito verbale che parla di «vincolo del segreto d'ufficio».
Molteni non nasconde lo stupore: «Trovo incomprensibile - dice - che il Comune mi vieti di rendere noti i nomi dei titolari di pass che rientrano in categorie come artigiani, commercianti o giornalisti». La vicenda parte da lontano e in particolare dal 31 luglio scorso, quando - all'indomani delle dichiarazioni del sindaco su un numero di pass per il centro storico «decisamente troppo elevato» - il quotidiano La Provincia chiede formalmente al Comune una copia dell'elenco con i titolari dei permessi. Tre giorni dopo arriva la risposta messa a punto dalla segreteria generale con l'ufficio stampa: impossibile accogliere la richiesta «in quanto in contrasto con il Codice in materia di protezione dei dati personali e con le relative interpretazioni, operate tanto dalla giurisprudenza quanto dal Garante». Il diniego di Palazzo Cernezzi scatena le polemiche e diversi consiglieri - tra i quali lo stesso Molteni - chiedono pubblicamente al Comune di togliere i lucchetti dall'elenco con i nominativi. Ma niente da fare. A quel punto l'esponente della lista Per Como decide di andare oltre e "sfida" l'amministrazione chiedendo - in virtù del suo ruolo di consigliere - di poter avere copia del documento in questione. Ieri è arrivato il responso: «Il vice segretario generale Marina Ceresa mi ha comunicato che, leggi alla mano, avevo il diritto di accedere ai dati - racconta Molteni -. Mi sono quindi recato al comando della Polizia locale».
Leggi l'approfondimento su La Provincia in edicola sabato 11 agosto
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