Estate, sessanta abbandoni
Canili di Como in emergenza
I dati parlano chiaro: nei canili di Como, Mariano Comense ed Erba ci sono più di 200 cani, alcuni dei quali, ormai, arrivati anche dieci anni fa. E il numero cresce di giorno in giorno
COMO - In agosto la gente va in vacanza, mentre tanti cani finiscono per strada o al canile. I volontari dell'Enpa che gestiscono il canile della Valbasca, infatti, confermano la cattiva notizia: il fenomeno dell'abbandono non diminuisce. Al massimo cambia forma.
«Una volta la maggior parte dei cani che arrivavano da noi erano accalappiati per strada - racconta Margherita Di Giesi - Oggi non è più così, ma non vuol dire che le cose siano migliorate. È solo che nell'era del microchip è diventato un po' più difficile sbarazzarsi di un animale e lasciarlo in mezzo alla strada».
Il microchip, infatti, contiene tutti i dati relativi all'animale e al suo padrone, e diventa quindi facile risalire all'eventuale proprietario. «Il problema, però, è che tanti animali non vengono né tatuati né microchippati - continua - Sono cani inesistenti, se così si può dire. Non risultano da nessuna parte fino a quando non arrivano da noi». Non ci sono randagi, quindi. Ma ci sono moltissime persone che si rivolgono al canile per lasciare il proprio animale. E i dati parlano chiaro: nei canili di Como, Mariano Comense ed Erba ci sono più di 200 cani, alcuni dei quali, ormai, arrivati anche dieci anni fa. E il numero cresce di giorno in giorno.
Per dare un'idea della grandezza del fenomeno, basta pensare che nel solo 2012, e solo nel canile di Como, sono arrivati 64 cani. E non tutti hanno trovato una nuova sistemazione.
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