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Martedì 21 Agosto 2012
Poco cibo nei boschi
Ricci e faine in città
In città si rincorrono gli avvistamenti di animali selvatici: mammiferi , roditori e rettili con una passione comune per le scampagnate tra i centri abitati.
Il dottor Luca Foietta, medico veterinario della clinica di piazza San Rocco, conferma l'aumento di questi episodi. «Molte persone si sono rivolte a noi chiedendo informazioni su come comportarsi con animali selvatici, o comunque non comuni, e ce ne sono anche arrivati diversi da curare. Personalmente ho visto faine, tassi e volpi aggirarsi tra le vie del centro di Como, proprio in città murata» racconta. E il motivo, spiega, è di carattere esclusivamente ecologico.
«Fondamentalmente - dice - si spostano perché nel loro habitat naturale faticano a trovare da mangiare. E la causa principale è il numero eccessivo di animali: non essendoci più i cacciatori naturali il loro numero è aumentato a dismisura, e di conseguenza il cibo è carente». Per questo è più facile incontrare questi animali dove ci sono gli orti; perché il cibo è facile tra trovare e in più è buono.
Ma la ricerca di cibo, sebbene importante, non è l'unico motivo. Anche l'uomo contribuisce a spingerli a valle, specialmente i mammiferi. «I nostri boschi sono molto sfruttati, a qualunque ora del giorno e della notte, e hanno smesso di essere un luogo tranquillo; per questo molti animali si spostano. Per trovare un po' di pace, per sfuggire ai rumori e alle luci», continua il veterinario. Tra gli animali più avvistati ci sono i ricci. «Ma non è da considerarsi raro - affermano all'ambulatorio veterinario Monte Olimpino - In fondo in questa stagione vanno alla ricerca di cibo per prepararsi al letargo invernale, e i giardini delle nostre case sono un'ottima fonte di prede. È solo che la gente non è abituata». Gli avvistamenti più numerosi riguardano zone periferiche della città, quelle più vicine alla vegetazione. È così per Garzola, dove un cane è stato morsicato da una vipera, o per Tavernola, dove non è raro avvistare cinghiali. Non parliamo poi di zone come quelle del Baradello o del Bisbino, dove gli incontri sono all'ordine del giorno.
Meno frequenti, invece, i casi in centro città, tant'è che all'ambulatorio del veterinario Sergio Bologna, in via Manzoni, non si registrano esperienze dirette. «Per quanto mi riguarda non si è presentato nessuno con animali selvatici da curare, però il mio studio è in una posizione particolare; non è così vicino ai luoghi da dove provengono questi animali".
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