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Sabato 25 Agosto 2012
Como, rientro dalle ferie
A rischio il 25% dei posti
Il segretario della Cgil lancia l'allarme: «Temiamo la chiusura di parecchie aziende tessili». Invito al sindaco per far ripartire i contieri in città: «L'edilizia è uno dei motori dell'economia»
Il segretario della Cgil Alessandro Tarpini alla vigilia della ripresa - lunedì gran parte delle fabbriche e degli uffici riapriranno dopo la pausa estiva - disegna uno scenario tutt'altro che roseo per l'economia comasca.
A soffrire saranno soprattutto le aziende di piccole e medie dimensioni che ne rappresentano l'asse portante.
A parlare sono i numeri che segnalano, nella prima fase dell'annno, un forte aumento, soprattutto fra commercianti (+121,45% nel 2012 rispetto al 2011) e artigiani (+66,80%), della cassa integrazione ordinaria e in deroga, e crescita del 15,84% dei licenziamenti nelle aziende con meno di 15 dipendenti. Forte calo, invece, dei licenziamenti nelle imprese più grandi (-40,10%).
Dati sconfortanti anche per l'industria, visto che l'incremento di ore autorizzate è stato del 9,15% nei primi sette mesi di quest'anno rispetto allo stesso periodo del 2011.
Sono alcuni dei principali dati diffusi dalla Cgil Lombardia sugli effetti della crisi fra le imprese comasche. Secondo il segretario generale della Cgil questi dati «nel prossimo futuro rischiano di causare la perdita del posto di lavoro a un quarto degli addetti al manifatturiero comasco».
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