Homepage / Como città
Lunedì 27 Agosto 2012
Undici milioni in banca
I depositi comaschi
A fine 2011 i depositi bancari dei comaschi risultavano nettamente superiori rispetto all'inizio della crisi (2009), ma al dato non corrisponde una maggior ricchezza delle famiglie strette fra prestiti (altro dato comasco in aumento), bollette da pagare, tasse, rate di mutuo e crescita di cassa integrazione.
A fine giugno 2011 il totale dei conti in banca dei comaschi ha sfiorato gli undici milioni di euro (10,927 milioni), con una crescita di 2,4 milioni rispetto al 2010 e di 2,26 milioni rispetto al 2009.
Dopo il calo che si era registrato nel 2010 rispetto all'anno prima (da 8.660 milioni del 2009 si era scesi a 8.518 l'anno dopo), il 2011 appare come l'anno dell'aumento, secondo una tendenza che si è registrata in tutte le province lombarde anche grazie al fatto che, come riconoscono gli stessi esperti che hanno elaborato i dati dell'ultimo rapporto sull'economia lombarda realizzato dalla sede milanese della Banca d'Italia, i dati 2011 risentono dell'utilizzo di parametri diversi da quelli usati in precedenza per comporre il dato finale.
In realtà la stessa Abi (l'associazione delle banche), concorda nel dire che i depositi delle famiglie sono fermi; e la stessa cosa ci hanno riferito nei mesi scorsi a più riprese i responsabili delle banche cooperative e anche delle grandi banche presenti a Como. Non ultimo, inoltre, se il dato non riflette una situazione di ricchezza reale a fine 2011, «figuriamoci oggi che - ci dice la presidente di Federconsumatori Silvana Brenna - per le nuove difficoltà delle famiglie e la mancanza di soldi sembra passata un'era rispetto a sei mesi fa».
Nello stesso "rapporto" il campanello d'allarme sul reale stato economico delle famiglie comasche sta proprio nell'altro dato, quello relativo ai prestiti: nel 2009 quelli erogati dalle banche locali erano 14,07 milioni, nel 2010 15,494 milioni e a fine 2011 16,349.
Un totale da cui sono esclusi i prestiti, soprattutto quelli al consumo, richiesti al di fuori del circuito bancario secondo una consuetudine - come ci ha ricordato ultimamente il direttore regionale per la Lombardia di Intesa Sanpaolo Pier Aldo Bauchiero - piuttosto diffusa fra le famiglie.
Leggi l'approfondimento su La Provincia in edicola lunedì 27 agosto
© RIPRODUZIONE RISERVATA