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Domenica 02 Settembre 2012
Lucini e il muro
«Non lo paghiamo»
«Non sono dovuti a Sacaim. E sui 2,8 milioni dell'arbitrato la Regione non può chiamarsi fuori». Confermata la sfida: «Bozza del progetto a dicembre e riapertura del primo lotto per l'estate»
Partiamo dal conto presentato dall'impresa per la costruzione e demolizione del muro di 207mila euro. Cosa ne pensa?
L'hanno fatto in assenza dell'approvazione della variante, credo che quei soldi non siano dovuti all'impresa, come ha confermato l'arbitrato. Resta il fatto che per una procedura non lineare sono stati bruciati dei soldi.
Il muro è stato una sciagura o, in realtà, ha fatto esplodere i nodi di un progetto con dei problemi?
La questione del muro ha reso più evidente a tutti quante fossero le problematiche e le controindicazioni di un progetto che si è voluto avviare con grande ostinazione e che sta creando grandissimi problemi.
Bruni le lascia un'eredità di contestazioni da parte dell'impresa per 9 milioni di euro totali. Per i primi sei è stato trovato un accordo da 2.8 milioni, il resto andrà discusso.
La Regione dice che non pagherà, lei cosa pensa di fare?
Per correttezza è giusto specificare che quella è una campana, è la voce dell'impresa, non tutto può essere preso per oro colato, tant'è che sono state fatte controdeduzioni dagli uffici sulle prime due riserve e all'interno dell'accordo bonario buona parte sono state ritenute inammissibili. Gli uffici stanno predisponendo ora le controdeduzioni anche sull'ultima. Detto questo, tutto quanto contenuto ci dà la misura del grande pasticcio in cui l'amministrazione precedente ha buttato la città. L'altro elemento certo che emerge dalle riserve è l'evidente e marcato coinvolgimento, in tutti i passaggi che hanno determinato la farraginosità del progetto e i contenuti delle successive varianti, da parte della Regione. Per questo motivo, al di là degli aspetti formali, non è accettabile che la Regione possa chiamarsi fuori.
Lei ha incentrato buona parte della campagna elettorale proprio sul problema paratie. Realisticamente cosa pensa di riuscire a fare in questo mandato?
In questo mandato è doveroso arrivare alla riapertura del lungolago. Non è semplicemente una questione legata alla mia volontà da campagna elettorale, ma il dare risposte a quello che chiede tutta la città nelle componenti politiche, sociali ed economiche e come emerso nel documento unitario del tavolo della competitività dello scorso luglio. E' evidente che i mesi che ci attendono di questo 2012 saranno decisivi per l'individuazione del percorso per dare una svolta al progetto.
L'intervista completa su "La Provincia" in edicola oggi (2 settenmbre 2012)
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