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Lunedì 03 Settembre 2012
Quelli che portano la spesa
Agli anziani soli d'estate
Chi consegna pane e latte al mattino finisce per diventare di famiglia per gli anziani dei quartieri. E i clienti chiedono anche commissioni come passare in farmacia
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A Monte Olimpino la consegna a casa è fondamentale.
«Basti dire che rappresenta l'80 per cento del nostro lavoro - commenta Franca Ballabio dell'alimentari Ballabio in via dei Villini -. Il 40 per cento sono anziani. Le consegne le fa mio marito Guido e ormai si è instaurato un rapporto di confidenza con i clienti. Quando arriva chiacchierano, chiede come stanno, commentano le ultime notizie e poi se hanno bisogno di qualcosa, chiedono».
Chi fa le consegne ha anche un ruolo di controllo sociale. Non per niente Confcommercio ha lanciato l'iniziativa «Spesa facile in agosto», con l'elenco dei negozi che restavano aperti.
«Il giro che facciamo ormai è sempre lo stesso ed è bello ritrovare le stesse persone quasi tutte le mattine - dicono Flavio Cappelletti <+tondo>e la moglie, del negozio di alimentari Cappelletti a Ponte Chiasso -. È anche un modo per legare con i clienti, instaurare un rapporto, chiedere della loro salute, di come hanno passato la giornata e così via». In questo modo la consegna della spesa funziona «come se fosse un monitoraggio». Dalla farmacia al fruttivendolo, sono diversi i servizi che ormai vengono offerti.
«Molti ci chiedono dei favori - continua - per esempio di andare in farmacia o dal fruttivendolo e di portare tutto insieme alla spesa. Magari i clienti ci chiamano la mattina stessa per dirci di passare a comprare quella medicina piuttosto che un chilo di pesche. Lascio il negozio verso le 12.30 tutti i giorni e poi inizio il giro». Un servizio che va ben oltre l'iniziativa promossa dalla Confcommercio.
«È un'offerta che facciamo comunque - dice la signora Cappelletti - molti dei nostri clienti ai quali consegniamo la spesa a domicilio sono anziani, persone che superano i settant'anni d'età, e quindi non ci tiriamo indietro se possiamo aiutarli in qualche modo». Ci sono quelli che chiacchierano, che magari hanno solo bisogno di un po' di compagnia e allora si parla un po' di sè, della giornata, dei figli e dei nipoti. « Anche se - afferma la signora Cappelletti - non bisogna immaginare persone sole, abbandonate a se stesse; molti hanno una famiglia ma i figli o sono partiti o lavorano e quindi non possono stargli dietro tutto il giorno».
Leggi le due pagine sui quartieri su La Provincia in edicola lunedì 3 settembre
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