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Venerdì 07 Settembre 2012
Cantù, caccia agli abiti usati
Conto vendita: c'è chi guadagna
Colpa anche della crisi, sono in aumento i clienti dei negozi che vendono l'usato, dall'abbigliamento agli oggetti utili per la casa.
Tanti hanno fatto piazza pulita in casa, per sgomberare l'armadio e, forse, per racimolare qualche euro. Il commerciante paga pochi spiccioli, solo dopo che ha venduto la merce.
E nonostante a Cantù abbia chiuso un mercatino dopo l'altro, c'è chi lavora a ritmo sostenuto. Che il trend sia cambiato, e che nel mondo dell'usato non tutto è oro quel che prima era impolverato, lo conferma tra un cliente e l'altro Eleonora Rosiello, via Manzoni. L'unico con una certa tradizione rimasto aperto a Cantù.
«Si lavora bene grazie all'abbigliamento - spiega la Rosiello - che senz'altro dà parecchio da lavorare a noi che lo gestiamo. I vestiti devono essere puliti, a Cantù guardano soprattutto quello. Abbiamo deciso di aumentare l'offerta perché vediamo che il settore dei vestiti usati tira particolarmente. Del resto, se un maglione da 70 euro, ancora tenuto bene, viene rivenduto a 7 euro, tanti dimenticano che non è nuovo. E lo comprano volentieri».
Anche attorno a Cantù l'usato tiene banco. Ad esempio ad Olmeda, frazione di Capiago Intimiano, sulla strada provinciale Canturina. Non un grande entusiasmo per il volume di affari, anche se da Cose Così si è lavorato tutta l'estate. All'esterno, il cartello in cui si dice che non si ritira abbigliamento. «Bisognerebbe altrimenti assumere personale, è troppo impegnativo - conferma Nadia Comi - e poi, comunque, i clienti di vestiti ne rubano tanti. Vendiamo il resto. Siamo qui da tre anni, comprano gli stranieri, comprano gli italiani. Cinquanta e cinquanta».
In un certo senso, si compra anche in base alla nazionalità di origine. «Gli italiani cercano più il particolare vintage, mentre gli altri si concentrano su quello che è utile, che può essere l'affettatrice come l'armadio. Vengono qui persone di tutte le età, dai 25 ai 70 anni».
A Figino Serenza si vende come vero e proprio negozio dell'usato il Mercatopoli di via Como. Offerte, parcheggio, e una vetrina Internet dove un finto riccio se ne sta insieme a lampade e bicchieri da tavolo, a testimoniare l'ecletticità del bric-a-brac. Come per altri negozi simili, si può scegliere da casa. Nella vetrina virtuale c'è una bicicletta Legnano a 150 euro, la pipa a 8, un videogioco a 10 euro (Fifa 09 per Playstation), un comodino a 120 euro e un vaso di Boemia a 50 euro.
A Figino è in vigore anche l'opzione ingombrante. Con la possibilità, da parte del personale, di arrivare direttamente a casa per valutare l'oggetto da rimettere in vendita e, nel caso, trasportarlo.
Leggi gli articoli completi sui "mercatini dell'usato" sul giornale La Provincia di venerdì 7 settembre
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