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Martedì 18 Settembre 2012
Stranieri in aula
Duemila in più
Rispetto allo scorso anno sono solo 12 in più i neo-arrivati sui banchi delle scuole di Como e provincia. Gli extracomunitari che si iscrivono nelle nostre scuole sono di seconda generazione, sono qui da tempo o qui sono nati.
Secondo la direzione scolastica regionale sono 310 i neo arrivati nelle classi lariane dal gennaio all'agosto del 2012, negli stessi otto mesi dell'anno precedente erano 298. Una crescita ormai ferma segno che la crisi morde. Gli iscritti extracomunitari totali di quest'anno sono 7738 a fronte dei 5616 del 2010/2011.
Una crescita di 2122 è facile da comprendere se i nuovi arrivati sono solo 310: sono tutti bambini senza cittadinanza italiana, ma che in Italia sono arrivati in fasce, prima dei cinque anni e che solo ora hanno l'età per la scuola dell'obbligo.
Questi alunni sono il frutto dell'immigrazione di cinque, anche dieci anni fa. Non hanno grosse necessità integrative, nemmeno deficit linguistici, è sui neo arrivati che bisogna lavorare: ma oggi sono meno di un tempo. Gli alunni nomadi (sinti, rom e caminamenti) sono passati da 6 a 3, ridotti alla metà. Chi arriva lo fa soprattutto attraverso i ricongiungimenti e non con nuove traversate, sempre più rischiose e ostacolate dalle leggi.
Secondo Luisella Ciceri, docente referente dell'Ufficio provinciale, si assiste anzi a rientri: «Tornano in patria. Sono dati raccolti grazie ai progetti scolastici sugli adulti, ma di conseguenza anche i bambini lasciano le nostre scuole». Se gli ucraini per consuetudine scelgono di tornare in patria, i marocchini restano la prima nazionalità extracomunitaria presente sul territorio, seguiti da albanesi e turchi. Prima degli ucraini ci sono i rumeni, conteggiati nonostante siano a tutti gli effetti europei.
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