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Martedì 18 Settembre 2012
L'isola che c'è
Incontro sui precari
I saltimbanchi: in bilico fra precarietà e incertezza. È il titolo dell'incontro che si svolgerà sabato dalle ore 14.30 alle 17 presso il palazzetto dello sport di Villa Guardia, all'interno della fiera L'isola che c'è.
Al centro della discussione ci sarà la precarietà, analizzata in tutte le sue forme. L'incontro verrà coordinato da Idapaola Sozzoni, giornalista del mensile di pari opportunità Genio Donna.
Secondo i dati Istat, nel secondo trimestre del 2012 i dipendenti a termine tra i 15 e i 34 anni sono circa 1 milione e 300 mila, su un totale complessivo di 4 milioni e 700 mila dipendenti. Solo tra i 25 e i 34 anni si contano oltre 800 mila lavoratori senza posto fisso: a registrare il maggiore rialzo per i contratti a tempo determinato sono i più giovani, gli under 25. Filomena Trilzio, segretaria nazionale Nidil Cgil (la categoria sindacale che si occupa delle nuove identità lavorative) parlerà all'incontro di questi giovani, "un vero e proprio esercito precario - commenta la sindacalista. Che aggiunge - la crisi sta peggiorando il trend: oggi l'avviamento al lavoro nelle forme precarie è arrivato al 90%. Se continuiamo su questa strada ci si inabissa: la qualità del lavoro è propedeutica allo sviluppo".Una trasformazione radicale che modifica alla radice i legami fra le persone: «con il cambiamento nel mondo del lavoro - spiega Roberto Pozzetti, psicoanalista di Jonas Como, docente Istituto Irpa e relatore all'incontro - anche il tipo di relazioni si evolvono, diventando precarie e incerte. Non è un caso se la forma tradizionale di legame, il matrimonio, sia in crisi. Oggi si lavora come liberi professionisti, free lance. È più complicato quindi instaurare legami collettivi. Diminuisce la possibilità di relazionarsi - precisa Pozzetti - ma aumentano i contatti, specie quelli virtuali. La conseguenza è una sfiducia nei confronti dei rapporti stabili che crea ansia e panico, spingendo le persone a cercare la soddisfazione immediata del bisogno».
Luca Mingarelli, referente comasco dell'Ordine degli psicologi e presidente della Fondazione Rosa dei venti, focalizzerà l'attenzione sulle relazioni tra individuo e società: «I nostri tempi sono permeati di precarietà e incertezza. In particolare il lavoro ne è impregnato: questo genera malessere e preoccupazione tra gli individui. Nel corso della discussione però - continua Mingarelli - vedremo alcune strade per raggiungere una migliore sostenibilità di vita e di lavoro».
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