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Domenica 30 Settembre 2012
Anche la scuola spreca
Tremila euro di foto
Il preside: "Sono soldi raccolti tra i genitori". Consulenze esterne: spesi 705mila euro
Scorrendo l'elenco pubblicato sul sito del ministero della Funzione pubblica, emergono alcune tendenze piuttosto chiare: si ricorre ad esterni per ampliare l'offerta formativa con attività artistiche e sportive (teatro, musica, psicomotricità) o con approfondimenti specialistici (docenti di madrelingua inglese), marginalizzati nell'orario curricolare della scuola italiana; e sempre all'esterno si attinge per nominare i responsabili della sicurezza e per attivare sportelli di ascolto e corsi di educazione alla sessualità.
Tolti questi capitoli di spesa, rimane poco. Sono quasi 400 le consulenze dichiarate dalle 378 scuole della provincia di Como per un totale di 705mila euro.
Sul sito governativo si trovano tutte sotto la denominazione "Miur - Ufficio scolastico regionale", ma è possibile identificare il singolo istituto dal codice alfanumerico indicato di seguito.
Così si scopre che la cifra più elevata (14.320 euro) è stata versata dall'Istituto comprensivo di Fino Mornasco a "Il Migratore srl" per "viaggi di istruzione". «Sono soldi raccolti dalle famiglie», come spiega il dirigente scolastico <+nero>Michele Giacci<+tondo> nell'articolo qui sotto.
Al secondo posto la direzione didattica di Olgiate comasco che ha retribuito con 12.960 euro (lorde) <+nero>Eleonora Pirovano<+tondo> per un corso di psicomotricità alla scuola dell'infanzia durato dal 4 ottobre 2010 al 28 maggio 2011.
Qualche scuola superiore ha dovuto far ricorso ad esterni anche per assicurare i corsi di recupero, ma in questo caso le cifre erogate arrivano al massimo ai 1.500 euro corrisposti a Giorgia Gismondi dall'Istituto Fausto Melotti di Cantù (paradossalmente lo stesso che quest'anno ha avuto il più alto numero di docenti di ruolo perdenti posto).
Se gli sportelli di ascolto sono diffusi un po' ovunque (le cifre più alte sono i 7.894,80 euro pagati dal Jean Monnet di Mariano Comense a Bruna Chiesa e i 7mila versati dall'Istituto comprensivo di Inverigo a Mario Grimoldi), ci sono esigenze comuni a tutte le scuole che solo poche hanno potuto, o voluto, coprire ricorrendo a consulenti esterni.
Un grande problema è quella della manutenzione delle sempre più numersose apparecchiature informatiche: tanti plessi lamentano lavagne multimediali che non funzionano o computer messi ko dai virus, l'Istituto comprensivo di Gravedona ha dato un incarico biennale al laboratorio di Vairo Bedetti per 4.285,89 euro.
C'è anche chi ha incaricato un professionista per le foto di classe, come si faceva quando c'erano i soldi e non era ancora arrivato il digitale: 3.012,69 euro corrisposti a Marco Alessandro Castellazzi dal comprensivo di Fino Mornasco. Anche in questo caso il preside precisa che non sono soldi pubblici, ma solo la tradizionale "colletta" delle famiglie che la scuola ha girato al fotografo. È, però, pure vero che in altri istituti, visti i tempi di crisi, gli stessi genitori hanno fatto le foto e raccolto i soldi per aiutare la scuola.
Pietro Berra
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