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Lunedì 01 Ottobre 2012
Fuga di capitali in Svizzera
Bloccati 20 milioni al mese
I furbetti del conto in Svizzera tornano ad affollare le frontiere. Nei primi otto mesi di quest'anno al valico comasco con il Ticino i finanzieri hanno accertato un viavai quotidiano di denaro pari a 700mila euro.
Ogni mese, tra sequestri di valuta e documentazione valutaria attestante la disponibilità di capitali all'estero, le fiamme gialle comasche riescono a scoprire un tesoretto in fuga dall'Italia pari a 20 milioni e mezzo. Con un incremento, rispetto alla media dello scorso anno, di ben il 53%.
Dal primo gennaio alla fine di agosto al valico sono stati intercettati contanti e titoli di credito per oltre 47 milioni si euro, che hanno portato a 38 milioni di euro di sequestri. In pochi hanno scelto la via dell'oblazione, consentendo allo Stato di riprendersi 358mila euro. Ben poca cosa, se si pensa alla mole complessiva degli euro italiani finiti in Svizzera: 160 milioni di euro in otto mesi.
La preoccupazione per la tenuta economica e finanziaria dell'Italia, l'aumento delle tasse, il timore per una possibile patrimoniale hanno ridato vigore a un fiume di denaro che non ha mai smesso di oltrepassare i valichi tra Italia e Canton Ticino, ma che lo scorso anno aveva conosciuto una flessione non indifferente, soprattutto rispetto al 2010. Quest'ultimo dato, però, era viziato dal maxi sequestro di un unico assegno Usa da 80 milioni risultato poi un falso.
Negli ultimi tre anni le persone che sono state trovate in possesso di contanti (oltre i 10mila euro), di titoli di credito o di documentazione bancaria che dimostra la presenza di capitali all'estero, sono state più di 2300.
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